La sostenibilità delle carni bovine a Marchio Coop Documento | Page 6

La sostenibilità delle carni bovine a marchio coop Il consumo della carne Il popolo italiano è tra i più longevi al mondo, anche per merito dell’alimen- nel tempo, è cresciuta, il consumo di alimenti come ad esempio la carne è tazione: la storica presenza di una dieta di stampo mediterraneo, ricca di diminuito. L’OMS2 (Organizzazione Mondiale della Sanità) sottolinea come la alimenti vegetali sapientemente alternati alle giuste quantità di prodotti di maggior parte dei cibi reclamizzati, ricchi di grassi, zuccheri o sale siano uno origine animale, ci porta a un consumo pro capite di carne di poco superiore dei fattori di rischio per l’obesità infantile e altre malattie croniche legate alla ai 40 kg l’anno. dieta. Al top le bibite zuccherate tipo soft-drink, cereali zuccherati per cola- Secondo uno studio dell’INRAN1 (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Ali- zione, biscotti, snack, dolciumi, piatti pronti e menù dei fast food, ma non la menti e la Nutrizione) riferito al periodo 2005/06, il consumo medio di car- carne bovina che, negli ultimi anni, grazie alla sapiente selezione delle specie ne (inclusi derivati e frattaglie) da parte degli italiani adulti è di 110 grammi da parte degli allevatori e all’attenzione alla qualità dell’alimentazione anima- pro capite al giorno, uno dei pochi valori ad essere molto vicino alla quan- le, ha anche visto una forte riduzione del contenuto di grassi. tità media suggerita dalle linee guida nutrizionali (140 g). La carne suina è la tipologia di carne con la percentuale di consumatori più bassa (30% del campione totale), seguita dalla carne avicola (40%). La carne bovina, invece, è consumata da quasi il 70% della popolazione, con un consumo di 57 grammi giornalieri pro-capite. Si può quindi affermare che la carne rossa è, dopo i derivati del latte, la fonte di proteine animali preferita dai consumatori italiani, e che il suo utilizzo è pressoché uniforme in tutta la popolazione. In altri due studi INRAN, simili a quello appena esposto, ma riferiti agli anni 1980/84 e 1994/96, si sostiene che, negli ultimi 30 anni, il consumo di carne ha subito una importante flessione, diminuendo di quasi 20 grammi giornalieri per persona. In contemporanea, però, negli ultimi decenni si è assistito all’aumento di alcune patologie croniche legate a diete maggiormente caloriche e a stili L’INRAN con le sue attività di ricerca e tutto il personale dal 18 marzo 2013 è diventato un Centro di ricerca del CRA ed ha assunto la denominazione di Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione CRA-NUT (www.inran.it) Vienna Declaration on Nutrition and Noncommunicable Diseases in the Context of Health 2020. http://www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0005/193253/CONSENSUS-Vienna-Declaration-5-July-2013.pdf 1 di vita più sedentari, quali ad esempio il diabete, i casi di sovrappeso ed obe- 2 sità, l’ipertensione.