La Pesca Mosca e Spinning February-March 2020 | Page 18
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L’ORA DELL’ASPIO
RENZO DELLA VALLE [[email protected] ]
FOTO DI RENZO DELLA VALLE, MARIO NARDUCCI E SIMONE CARSETTI
ra i pesci predatori introdotti nei fiumi italia-
ni agli inizi di questo secolo, l’aspio è senza
dubbio il più elusivo nei confronti dei nostri
artificiali. Molti spinner pensano ancora oggi
che, essendo un ‘cugino’ del nostro cavedano,
abbia un comportamento simile e si ostinano
a pescarlo con gli stessi artificiali che da sem-
pre indirizzano al ciprinide nostrano. Ma si sbagliano. A par-
tire dal fatto che l’aspio è un predatore puro e che, anche se i
soggetti più piccoli si lasciano prendere con esche naturali
quali il bigattino, gli esemplari medio-grandi si comportano
da carnivori spietati, ai danni di tutto il pesce foraggio del cir-
condario. Non è un caso se, nei fiumi di pianura dove l’aspio
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MOSCA e SPINNING
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si è stabilmente insediato, il nostro cavedano sia notevolmen-
te calato nel numero: gli aspi hanno fatto strage dei piccoli
cavedani, per i quali hanno una particolare predilezione. Pos-
siamo affermare che l’aspio è più simile, nel comportamento,
alla grossa trota di fiume o al persico reale, visto che caccia in
particolari orari della giornata e con finestre di attività limita-
te e che preferisce inseguire il pesce foraggio in piccoli gruppi
bene organizzati. Ma c’è un altro aspetto che rende l’aspio
molto differente dagli altri pesci carnivori e persino dai cipri-
nidi suoi parenti: il periodo della riproduzione è decisamente
anticipato e, per quanto riguarda i fiumi della pianura padana
(che poi sono quelli dove l’aspio si è diffuso maggiormente),
avviene alla fine dell’inverno.