La Pesca Mosca e Spinning February-March 2020 | Page 17
Errore nel piegamento del polso nel lancio indietro. A sinistra: l’errato piega-
mento; a destra: la corretta posizione del polso.
so terra alle spalle del pescatore, ottenendo il risultato, nel
lancio in avanti, della formazione di un loop molto ampio a
causa di un forzato riallineamento della coda con la vetta del-
la canna, dovuto a una rotazione di tutta l’attrezzatura. Se la
coda fa quello che la canna comanda, è chiaro che partendo
con una canna quasi parallela alle nostre spalle, quasi sicura-
mente nel lancio in avanti la rotazione, tipo lancetta dell’oro-
logio, produrrà un loop enorme, che a sua volta produrrà una
coda che collasserà in acqua, spesso ammucchiandosi. Nella
spinta all’indietro, quando la canna sta all’altezza della testa e
in posizione verticale, anziché imprimere la forza verso il bas-
so occorre sforzarsi di spingere verso l’alto. Solo dopo aver
dato la spinta potremo flettere (non piegare) il polso e asse-
condare per un po’ la coda, anche perché il loop sarà già stato
prodotto e quindi la coda seguirà la traiettoria, questa volta
giusta, che questo ha determinato. Sarà la flessibilità della
canna a fare il resto, avendo come risultato una coda che
viaggerà veloce verso l’alto alle nostre spalle. Questo primo
errore è facilmente eliminabile con un po’ di allenamento.
Il secondo errore, quello della coda disassata rispetto al vetti-
no della canna, è invece più difficile da eliminare. Mi sto sem-
pre riferendo alle code legge-
re, quelle per intenderci che
arrivano alla 4, sia DT che WF,
che per poter essere lanciate
correttamente richiedono una
grande tensione. Se a ciò som-
miamo un finale piuttosto
lungo, diciamo di 5 m, le cose
si complicano ed è facile capi-
re perché. Una coda leggera
non tesa equivale a disegnare
in aria forme geometriche,
estremamente brutte da vede-
re, che non generano nessun
risultato valido ai fini della pe-
sca. Con le code pesanti il di-
scorso cambia, in quanto la
massa della coda va a tappare i
buchi lasciati dall’eventuale
scarsa tensione. Una coda lanciata non in as-
se, sia indietro che in avanti, perde tensione
e di conseguenza velocità. La causa di tale
errore sta nella spinta all’indietro o in avanti
data ‘aprendo’ o ‘chiudendo’, cioè con la can-
na che esce o rientra rispetto a un ipotetico
asse, agendo quindi su traiettorie diverse. La
coda deve assolutamente seguire la stessa
retta disegnata dalla vetta della canna e viag-
giare quindi sullo stesso asse qualunque sia
l’inclinazione della canna, sia nel lancio in
avanti che in quello indietro. Stare in asse
contribuisce quindi a non far perdere alla
coda di topo la tensione necessaria che serve
per lanciare in velocità, ma è la precisione
quella che se ne gioverà di più. Pensate, ad
esempio, di aver mirato in un punto ben pre-
ciso; se la coda non sta in asse con il vettino
della canna, che in questo caso funge da ‘mirino’, farà sicura-
mente un tragitto diverso, vanificando ogni risultato prefissa-
to. Eliminare questo difetto, come accennato, non è facile, dal
momento che i riferimenti non sono molti, specie nel lancio
all’indietro, senza considerare che anche piccoli fuori asse, che
all’altezza del mulinello sono sì e no percettibili, a oltre due
metri più in su, e cioè all’altezza della vetta, sono sicuramente
più ampi. Per eliminare il difetto occorre anzitutto rendersi
conto del fatto che lo si sta commettendo. A meno che non sia
eclatante, infatti, la rotazione all’esterno del mulinello (l’unica
spia che il pescatore può avere per verificare la rotazione)
spesso non viene affatto ravvisata dal lanciatore. Per potersene
accorgere, o ci si fa seguire da qualcuno, che anche se non lan-
ciatore sarà sicuramente in grado si valutare il fuori-asse, o si
fa la cosiddetta prova del ‘muro’, che consiste, trovata una pa-
rete possibilmente liscia e senza ostacoli, nel simulare il lancio
senza canna, facendo toccare la punta delle dita sul muro in
tutto il tragitto avanti e indietro. Chi va in fuori asse si accor-
gerà che in un determinato punto del lancio, di solito nelle
spinte in avanti e indietro, le dita si discostano dal muro. Lì e
solo lì bisogna concentrare tutti gli sforzi.
Errore nell’apertura verso l'esterno nel lancio indietro che causerà un fuori
asse. A sinistra: il movimento errato, con il mulinello aperto; a destra: giusto
asse nel lancio indietro: si noti il mulinello in asse con la canna.
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MOSCA e SPINNING
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