LA LOTTA DI GIACOBBE la-lotta-di-giacobbe | Page 14
La creatività si manifesta per sua natura spontaneamente
in forme e contenuti innovativi, talora trasgressivi. Ma per
comunicare deve rappresentarsi attraverso manufatti compiuti,
leggibili, rifiniti quanto basta per essere riconosciuti come
“opere” e non come esternazioni arbitrarie. La giusta cornice di
un quadro alla fine, seppur accessoria, integra il quadro stesso,
gli conferisce dignità, così come il basamento per una scultura.
Ed un giusto contesto espositivo, performativo, editoriale, va
parimenti considerato. Allora un artista, o è molto egocentrico,
cioè concentrato esclusivamente sulle proprie istanze personali,
o non può esimersi da queste considerazioni.
- La fruizione infine, come appena detto, è il vero destino di
un’opera. Dà senso a tutto il processo. Non importa che sia
esigua o massiva - anzi, personalmente diffido del consenso
subitaneo e smodato -. Ciò che importa è che si verifichi,
e la qualità etica ed estetica dell’evoluzione che produce.
Se soltanto manca uno di questi aspetti, per certo
non si tratta di un’opera d’arte compiuta.
- Se non c’è un concepimento, un’autentica ispirazione, se non
viene dall’anima nel suo gioco di specchi con la realtà esteriore,
si tratta di pura retorica, non di creatività. E’ plagio, purtroppo
assai diffuso, anche tra le correnti di avanguardia. Sono opere
senza spessore che abusano della mediocrità in cambio di
modeste gratificazioni personali.
- Se non c’è progetto si tratta di abbozzi. Il progetto è fatto
eventualmente di abbozzi, ma gli abbozzi non sono opere
compiute. L’espressione istintiva, arbitraria, approssimativa,
resta pur sempre un ottimo esercizio creativo per un bambino,
per un adolescente in crisi, un antidoto alla noia, psicoterapia.
E l’Arte include senz’altro queste istanze ludiche e compensatorie,
ma non soltanto.
- L’esecuzione è pratica della consapevolezza, un gioco estrema-
mente serio. Sono imprescindibili la totale apertura, la piena
presenza e il senso di responsabilità. Oltre, ovviamente, all’abilità.
- Senza finitura l’opera è autoreferenziale. Tutto si esaurisce in un
processo creativo personale non predisposto alla comunicazione.
- Senza fruizione - il romanzo chiuso nel cassetto, il disegno
dimenticato in soffitta - non serve. E l’Arte esiste per servire.