L’Italia, un paese che invecchia, è ben noto per il suo tasso di natalità, uno tra i più bassi al mondo. Infatti, secondo un sondaggio Istat, ci sono stati 404.000 nati vivi nel 2020, il numero più basso dall’unificazione del paese nel 1861. Ma quali sono le ragioni di questo fenomeno? Ha ragione Papa Francesco a svergognare coloro che non vogliono avere figli?
Per cominciare, sarebbe interessante considerare le ragioni principali per cui il tasso di natalità sta calando così drasticamente in Italia. In primo luogo, è importante notare che il paese ha sempre sofferto di un tasso di emigrazione molto alto a causa della cattiva situazione economica, della mancanza di opportunità di lavoro e dell’assenza di sicurezza domestica. Benché l’Italia sia conosciuta per ricevere un gran numero di immigrati ogni anno (il Belpaese ha il terzo più alto numero di residenti stranieri nell’Unione Europea), è chiaro che sono necessari più incentivi economici e politici per garantire che gli italiani vogliano rimanere nel paese.
Il declino dell’influenza della chiesa in Italia può costituire una seconda ragione principale del tasso di natalità straordinariamente basso del paese. Nel 2020, il 35,8% delle nascite è avvenuto al di fuori del matrimonio mentre nel 2008 questo numero era del 19,6%. Questa statistica è dimostrativa di un paese che forse si sta allontanando dalla sua cultura cattolica tradizionale, in cui la grande famiglia nucleare gioca un ruolo centrale. La questione di quanto il secolarismo sia legato ai tassi di natalità è una questione complessa, ma certamente è un importante fattore sociale da prendere in considerazione quando si analizzano i cambiamenti delle pratiche familiari.
Papa Francesco ha definito “egoiste” le persone che scelgono di tenere animali domestici invece di fare figli.