LA CIVETTA May 2016 | Page 14

È' difficile descrivere un italiano in patria, o meglio in questo caso un Salernitano a Salerno, una città a sud di Napoli grande circa la metà di Bristol. Non volendo generalizzare, essendo l’Italia un paese altamente eterogeneo dal punto di vista di tradizioni e culture, vi parlerò principalmente dal punto di vista di un salernitano con la valigia in mano, o meglio con lo zaino in spalla.

Viviamo in una delle più ricche e antiche culle di civiltà del pianeta, la cosiddetta “Campania Felix”, eppure ci lamentiamo sempre di essere un popolo incivile: macchine in sosta in doppia fila, famiglie intere sui motorini (senza casco!) e dei marciapiedi che sembrano dei percorsi ad ostacoli, con gli ostacoli che troppo spesso sono cacche di cani. In questo caso però i veri animali non sono i cani stessi, bensì i loro padroni. Infatti, sembra che siamo circondati da un imperturbabile clima di menefreghismo, eppure siamo noti nel mondo per il nostro altruismo e per la nostra apertura verso gli altri. Offrire il caffè è un’istituzione considerata ben più legittima della nostra classe politica, la migliore occasione per offrire riconoscenza o per condividere parole, sentimenti ed emozioni.

Perché spesso qui a Salerno il tempo è troppo bello per lavorare. E chissenefrega! Andiamo, in Costiera, andiamo a prenderci un gelato, andiamo a gustarci un limoncello sotto al sole. Ma non siamo un paese di nullafacenti. È solo che a volte ci risulta più difficile dei nostri colleghi inglesi rispettare le nostre priorità, complice la bellezza di questa terra. E sarebbe un enorme spreco non godersela.

UN ITALIANO IN INGHILTERRA...