LA CIVETTA May 2016 | Page 15

Una volta varcato il confine invece un Italiano continuerà irrimediabilmente a lamentarsi. Questa volta però non delle persone, bensì del freddo e della pioggia, ma soprattutto del modo in cui gli inglesi cucinano la pasta, cosa che spesso ci porta a raggiungere l’esaurimento nervoso. Con sdegno l’Italiano passerà di fronte ai vari Starbucks e Caffe Nero, e penserà tra sé e sé “è inutile che ci provate, tanto il caffè non lo sapete fare!”. Una volta in Inghilterra, un italiano cambia quasi totalmente il suo modo di guardare le cose, la sua attitudine al lavoro, la sua filosofia di vita. Spesso siamo partiti ricchi nella speranza di un futuro migliore ma senza un quattrino, eppure abbiamo fondato case di moda di fama mondiale, lanciato catene di ristoranti internazionali e creato imperi economici. Perché gli studenti italiani in Erasmus sono i migliori in Europa per profitto, perché siamo di una testardaggine senza eguali, perché quando un italiano ha un’opportunità difficilmente se la lascia scappare. Sfortunatamente, è l’Italia stessa che si sta facendo scappare tanti, troppi talenti, affamati di successo e vogliosi di migliorarsi, ma ai quali il Bel Paese non offre una prateria su cui poter galoppare.

Nonostante ciò e nonostante tutto, vivere all’estero ci dona la piena consapevolezza che essere italiani è un privilegio, una sensazione unica e indescrivibile. Perché noi Italiani, soprattutto noi meridionali, siamo la quintessenza dell’imprevedibilità, della passione e dell’irrazionalità e, una volta in Inghilterra, veniamo improvvisamente proiettati in un universo dove tutto è scandito meticolosamente dalla puntualità, dal lavoro e dalla razionalità. Stranamente però, è proprio in quest’ambiente che la maggior parte di noi Italiani trova la sua prateria in cui poter galoppare. Perché è qui che riusciamo a mettere a frutto il nostro modo di essere che tanto ci contraddistingue dagli Inglesi. Perché qui quando c’è da rimboccarsi le maniche e versare gocce di sudore, noi Italiani siamo sempre i primi a farci avanti. Perché noi, più viviamo all’estero, più siamo fieri di essere Italiani. E allora, lasciateci cantare!

Marco Barbato

(...o meglio, nu salernitan' in Inghilterra)