LA CIVETTA March 2018 | Page 71

ARTE, CULTURA, SPETTACOLO

delle nostre radici e del nostro meraviglioso paese, già ampiamente famoso per le sue bellezze naturali. mia terra. Non posso negare che quando ho ascoltato la canzone per la prima volta ho iniziato a piangere perché mi sembrava impossibile che Vieste fosse in quel momento protagonista di Sanremo e in particolar modo perché mi faceva sentire vicina, purtroppo non fisicamente ma solo con il cuore, alla mia terra.

Il grande omaggio che Max Gazzè ha fatto al mio paese ha commosso me e tutta la comunità viestana, in quanto è la prima volta che un cantante sceglie di presentare un brano che parla di Vieste al più importante Festival della musica italiana. Il cantautore è stato in vacanza a Vieste un paio di volte ed è venuto a conoscenza di questa leggenda popolare, se ne è innamorato, decidendo di trasformala in una poesia d’amore. Grazie alla grande popolarità e al successo ottenuti da questa canzone il comune di Vieste ha deciso di conferire al cantante la cittadinanza onoraria. Aver portato sul palco di Sanremo una leggenda così significativa per il mio paese ha riacceso ancora di più i riflettori sulle nostre tradizioni e sull’affascinante territorio del Gargano, suscitando la curiosità di molti italiani ma soprattutto aumentando indirettamente la visibilità di Vieste, già nota come una delle mete turistiche d’eccellenza del Gargano. Con la speranza che questa leggenda vi abbia fatto sognare, mi auguro che un giorno possiate visitare la mia meravigliosa Vieste e approfittarne per ascoltare questa canzone davanti al faraglione del Pizzomunno! Intanto leggendo il testo della canzone sono sicura che ve ne innamorerete, così come è successo a noi viestani!

DI: Ilenia Rollo

Testo della canzone “La Leggenda di

Cristalda e Pizzomunno” di Max Gazzè:

Tu che ora

Non temi,

Ignorane

Il canto…

Quel coro ammaliante

Che irrompe alla mente

E per quanto

Mulini

Le braccia oramai

Non potrai

Far più niente.

Ma se ti rilassi

E abbandoni

Il tuo viso

A un lunghissimo

Sonno,

O mio Pizzomunno,

Tu guarda

Quell’onda

Beffarda

Che affonda

Il tuo amore indifeso.