Opinioni
L’offerta del Museo Egizio di Torino:
Discussione politica tra il direttore Christian Greco e la leader del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
Era venerdì 9 febbraio quando davanti alla sede del Museo Egizio in via Accademia delle Scienze, a Torino, la leader del partito politico Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e il Direttore del Museo Christian Greco, hanno avuto un’accesa discussione, diventata poi virale sui social network.
Tutto ha avuto inizio da una campagna promossa dal Museo: “Fortunato chi parla arabo”. Rivolta ai cittadini di lingua araba, la campagna prevede l’entrata al Museo per due persone al costo di un solo biglietto intero. L’iniziativa del Museo ha l’obiettivo, come scritto sul sito, di “stimolare la fruizione dell’offerta culturale della città per consentire ai cittadini di lingua araba di essere sempre più parte della comunità con cui hanno scelto di vivere e condividere il futuro”. Inutile far notare agli accusatori infelici dell’iniziativa che si tratta della seconda edizione di questa promozione: la prima era stata lanciata esattamente un anno fa. Il clima teso e polemico del pre-elezioni di quest’anno non ha che portato velenose accuse nei confronti del direttore Greco di discriminazione nei confronti dei cittadini di lingua italiana, attenzione mediatica filo-politica a favore dei partiti di destra e promesse elettorali da parte della leader di Fratelli d’Italia di cacciare il direttore qualora il suo partito vincesse le elezioni del 4 marzo.
Nonostante gli attacchi della leader del partito della coalizione del centrodestra, è stata esemplare la risposta del direttore del Museo Egizio. Il 9 febbraio Christian Greco è uscito dai suoi uffici ed è andato incontro a Giorgia Meloni in protesta davanti all’ingresso del museo. Il direttore ha spiegato le ragioni della sua iniziativa con tono pacato e atteggiamento aperto a un confronto. All’affermazione di Giorgia Meloni che l’iniziativa del museo è un esempio di razzismo nei confronti degli italiani perché favorisce i musulmani e non i cristiani, Greco ha sottolineato come la leader del partito del centrodestra confonda lingua e religione. Greco le ha infatti ricordato che parlare arabo non significa necessariamente essere di religione musulmana. Ha inoltre ribadito che il Museo Egizio di Torino è "il primo museo archeologico d'Italia e lavoriamo perché sia la casa di tutti. Accogliamo i senzatetto, andiamo negli ospedali e nelle carceri. Il museo è di tutti. La cultura è universale e cerchiamo di avvicinare più persone possibili. Ci sono tantissime promozioni, non solo quella rivolta ai cittadini di lingua araba". Il direttore ha inoltre ricordato la triste storia degli immigrati italiani negli Stati Uniti nel 1800 e 1900, quando venivano emarginati e derisi dagli stessi americani. Il Metropolitan Museum of Art di New York, all’epoca, rispose alle discriminazioni nei confronti degli italiani con una mostra su Leonardo Da Vinci per coinvolgere gli italiani newyorkesi.
giorgia meloni e christian greco
IMAGE SOURCE: LUMSA NEWS
“Fortunato chi parla arabo" punta sull’universalità della cultura