QUEST'ANNO sto vivendo la mia prima esperienza Erasmus. Quale altro paese scegliere come destinazione se non l’Inghilterra? Dire che ho sempre sognato di visitarla sarebbe troppo riduttivo. E’ un po’ come quando guardiamo le grandi metropoli attraverso il grande schermo: sembra tutto troppo surreale. Inoltre, il nome della prima città che a tutti viene in mente quando si parla dell’Inghilterra è sicuramente Londra. Non si può non conoscerla, non si può non averla visitata. Tuttavia, credo che Bristol meriti di essere tenuta in considerazione.
Non è stato facile per me rendermi conto di aver messo davvero piede a Bristol. Sono arrivata qui il 12 gennaio 2018 e… devo ammettere che inizialmente mi sentivo abbastanza spaesata. Essendo nata e cresciuta in Sicilia, nel sud Italia, l’aspetto al quale mi sono dovuta adattare con più difficoltà è stato sicuramente il clima. Ho dovuto dire addio al sole quotidiano e alle calde temperature per accogliere il freddo e le felpe.
Il secondo aspetto che mi ha messa in difficoltà è stato il cibo. Come molti italiani amo la cucina italiana. Fortunatamente, ho avuto il piacere di scoprire che a Bristol ci sono molti ristoranti italiani.
Nonostante queste difficoltà, ne è valsa la pena: mi sono innamorata di Bristol. Scoprire qualcosa di nuovo in questa esuberante città britannica, spesso, non mi consente di trovare il tempo per avere nostalgia del mio paese natale.
Non ho potuto fare a meno di notare che, nonostante la vita quotidiana sia frenetica e stancante per tutti, c’è ancora posto per l’arte in questa città. Gli innumerevoli graffiti mi hanno lasciata a bocca aperta e ancora adesso fatico a distogliere lo sguardo quando ne vedo uno raffigurato su un palazzo o su una parete.
Approfittando delle ore mattutine, ho visitato inoltre i luoghi più rinomati. Inutile dire, per esempio, che il ‘Clifton Suspension Bridge’ mi ha pietrificata e lasciata a bocca aperta per almeno cinque minuti.
Ad ogni scoperta mi sono sentita sempre più piena di vita, di voglia di scoprire, di voglia di visitare. Ho capito che il mondo è un posto troppo grande e che noi siamo meravigliosamente piccoli.
Dopo aver trascorso i primi giorni a visitare la città, ho dovuto fare i conti con le mie responsabilità e affrontare il primo giorno alla University of Bristol. Un segreto? Ho avuto paura; paura di non essere in grado di sostenere il sistema universitario inglese, in quanto molto più rigido rispetto a quello italiano. Devo infatti ammettere di essermi sentita un pesce fuor d’acqua. Allo stesso tempo ero però curiosa di sapere come funzionasse la vita universitaria qui.
Ciò che mi ha particolarmente colpita è la voglia, da parte del sistema educativo inglese, di voler aiutare gli studenti a sviluppare il loro spirito critico. Spero, nonostante il mio breve soggiorno in questa città, di accrescere il mio. Mi auguro, infine, di trarre il meglio da questa esperienza perché è un sogno che si realizza. L’Inghilterra non è più soltanto un paese con fantastiche città rappresentate in qualche serie televisiva: ora è la mia realtà.
Opinioni
Di: ilenia micalizio