IL DIPARTIMENTO
Una torinese
a Bristol
Un saggio di 2000 parole. Ecco cosa segna
la differenza tra l’università di Torino e
quella di Bristol. Ovviamente non è l’ unica
cosa che le rende così opposte ma è quella
che mi ha sconvolta di più. Devo ammettere che le strutture qui sono fantastiche.
Mi mancheranno la splendida biblioteca a
tre piani quasi sempre aperta e il multimedia center fornito di cinema. Mi mancheranno anche le lezioni. Tanto per cominciare la perfetta organizzazione evita il solito
problema di sovrapposizioni dei corsi che
fa impazzire noi studenti italiani. Inoltre
le classi sono molto piccole e dunque la
lezione non è frontale, ma richiede l’attiva
partecipazione di noi studenti. Sulla nostra
opinione si basano seminars e turorials.
Non potete neanche immaginare quanto
sia stato scioccante (in modo positivo e
formativo) per me ritrovarmi in un’ aula di
20 persone a discutere delle mie personali
opinioni ora su Coleridge, ora su Victor
Hugo, ora sulle giuste tecniche traduttive.
E se qualcuno di voi ha in programma di
frequentare lezioni a Torino, si aspetti uno
shock altrettanto grande nel non dover
preparare nulla, avete capito bene proprio
nulla, durante il periodo di lezioni.
Ma non basta sedersi sugli scalini di
Palazzo Nuovo (trovare un posto in una
comoda sedia è abbastanza raro), prendere
qualche appunto e oziare nel tempo libero
per laurearsi a Torino. E non basta neanche
una saggio di 2000 parole per passare un
esame di letteratura. Occorre studiare
molto. Anche fino a cinque libri. E dopo
avere studiato ore e ore e