LA CIVETTA March 2015 | Page 23

IL DIPARTIMENTO Una torinese a Bristol Un saggio di 2000 parole. Ecco cosa segna la differenza tra l’università di Torino e quella di Bristol. Ovviamente non è l’ unica cosa che le rende così opposte ma è quella che mi ha sconvolta di più. Devo ammettere che le strutture qui sono fantastiche. Mi mancheranno la splendida biblioteca a tre piani quasi sempre aperta e il multimedia center fornito di cinema. Mi mancheranno anche le lezioni. Tanto per cominciare la perfetta organizzazione evita il solito problema di sovrapposizioni dei corsi che fa impazzire noi studenti italiani. Inoltre le classi sono molto piccole e dunque la lezione non è frontale, ma richiede l’attiva partecipazione di noi studenti. Sulla nostra opinione si basano seminars e turorials. Non potete neanche immaginare quanto sia stato scioccante (in modo positivo e formativo) per me ritrovarmi in un’ aula di 20 persone a discutere delle mie personali opinioni ora su Coleridge, ora su Victor Hugo, ora sulle giuste tecniche traduttive. E se qualcuno di voi ha in programma di frequentare lezioni a Torino, si aspetti uno shock altrettanto grande nel non dover preparare nulla, avete capito bene proprio nulla, durante il periodo di lezioni. Ma non basta sedersi sugli scalini di Palazzo Nuovo (trovare un posto in una comoda sedia è abbastanza raro), prendere qualche appunto e oziare nel tempo libero per laurearsi a Torino. E non basta neanche una saggio di 2000 parole per passare un esame di letteratura. Occorre studiare molto. Anche fino a cinque libri. E dopo avere studiato ore e ore e