Quando diresti che la musica rap è passata da essere associata all’America a un genere musicale conosciuto in tutto il mondo?
Questo è avvenuto successivamente; all’inizio la scena rap italiana era ‘di nicchia’. Col passare del tempo, il rap ha conquistato la società italiana. Oggi pensiamo che il rap sia diventato ‘pop’, come in Inghilterra, in cui artisti come Central Cee sono conosciuti a livello nazionale ma anche in tutto il mondo. Inizialmente era difficile pensare che la scena rap sarebbe potuta diventare parte della nostra cultura; il rap fa parte del bagaglio culturale degli Stati Uniti, specialmente della comunità afroamericana. In Italia la cultura rap ha una storia più recente. Basti pensare a “Sanremo”, il festival di musica Italiana più importante nella nazione. Nell’edizione 2023 tra i cantanti in gara ci sono stati anche dei rapper. Lazza (un rapper italiano) è arrivato al secondo posto e questa per noi è una cosa rivoluzionaria. Sanremo rappresenta la tradizione, e questo fatto ci fa capire che il rap dispone di un linguaggio musicale universale, e può entrare a far parte della tradizione musicale italiana.
Hai menzionato le difficolta che avevi affrontato nell’essere percepito come italiano durante l’adolescenza. Secondo te, cosa significa essere italiano?
Essere italiano è sentire l’appartenenza all’Italia. È una risposta molto semplice, ma si tratta dell‘emozione di non sentirti fuori posto, dove intorno a te nessuno ti considera straniero. Ho scritto unacanzone che si chiama ‘Straniero nella mia nazione’ per spiegare che se presenti una fisionomia non conforme ai canoni italiani ma sei nato/a in Italia, la società può comunque farti sentire straniero/a. Esssere italiani oggi può voler dire aver incorporato più di una cultura. Questa cosa negli anni ‘50 non esisteva ma la società si evolve, cambia. Oggi in Italia è ancora possibile che si chieda ’ma da dove vieni veramente?’. In un contesto come quello inglese, probabilmente a nessuno verrebbe in mente di fare questa domanda ad una persona non bianca, perché le persone danno per scontato che quella persona sia nata in Inghilterra e si senta inglese. In Italia si tratta di un processo lento. Si pensi anche agli autisti, alla Polizia e ai personaggi politici: se in Inghilterra è normale che ci siano persone nere che facciano questo tipo di lavori, in Italia, purtroppo, non è scontato ed è molto raro che ci siano.
'ESSERE ITALIANO È SENTIRE L'APPARTENENZA ALL'ITALIA.'