ARTE E CULTURA
INTERVISTA CON MARINO GUARNIERI, REGISTA DEL FILM LA GATTA CENERENTOLA
Marino Guarnieri è un animatore, disegnatore, illustratore. È stato graphic designer e attualmente collabora con MED Entertainment e insegna Animazione Digitale alla Scuola Italiana di Comix e all'Accademia di Belle Arti di Napoli.
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A che cosa vi siete ispirati nella creazione di La Gatta Cenerentola? Da dove è nata l’idea di fare un film di animazione?
L’idea è nata da Stella, il nostro produttore e da Antonio Fresa, uno dei compositori delle musiche originali del film. Hanno immaginato di fare un musical in napoletano, una cosa tipo La Gatta Cenerentola tradizionale. De Simone ha fatto una versione de La Gatta Cenerentola di Basile riprendendo la favola del Seicento. Una delle villanelle della trasposizione di De Simone è una delle prime se non la prima canzone classica della musica del mondo con una moderna alternanza di ritornello e strofa, strofa e ritornello. E la Cenerentola di Basile è la prima Cenerentola storica documentata e risalente al 1634. Quando abbiamo scoperto che la prima versione di Cenerentola era di Napoli, abbiamo voluto riappropriarci di una storia che non tutti sapevano appartenere a noi e farla nostra, quindi abbiamo creato un film di animazione, fantascienza, in un retro-futuro noir, thriller, con la droga… non si può definire indicando un solo genere. È al di là di tutti i generi. Una storia che voglia avere un significato profondo e dare un messaggio difficilmente è classificabile in un solo genere. In più parlare di animazione è complicato, perché l’animazione è un linguaggio, può essere fantasy, horror, thriller, ecc. La nostra animazione italiana ha in genere un target ben definito, è difficile che si racconti una storia universale in animazione. Noi abbiamo raccontato una storia con l’animazione senza regole.
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