LA CIVETTA December 2018 | Page 32

decidono di assistere al festival.

ARTE E CULTURA

Quali film sono stati selezionati e proposti al festival da parte dell’associazione?

Il suggerimento è stato su Napoli Velata, La Gatta Cenerentola, Pagani, Ammore e Malavita e sul cortometraggio Malamènti. Sulla base della scelta dei film poi sono stati selezionati gli ospiti presenti al festival.

Di cosa si occupa l’Arci Movie?

L’associazione fa attività di promozione sul territorio campano e nazionale. Dal basso sono nate delle sinergie tra produzioni, film, autori, tra chi fa rassegne, chi organizza festival, ecc. Questo scambio si è poi manifestato in un contesto nuovo, ossia alcune opere prodotte a livello regionale, nonostante avessero dei budget bassi e fossero lontane dal mainstream hanno avuto un successo strepitoso. L’associazione prova a promuovere tali opere in contesti anche diversi da quelli cosiddetti “ufficiali”, cioè non solo Venezia e Torino. Mi è capitato di fare la stessa operazione che sto facendo ora a Cardiff a Charleston, in South Carolina. Anche il festival di Charleston ha deciso di dedicare una parte importante del proprio focus al cinema napoletano e anche lì abbiamo portato gli artisti dei film che abbiamo proposto. Stiamo cercando di proporre opere prodotte da artisti napoletani o dedicate in generale alla città di Napoli proprio perché il mondo sembra essere interessato in questo momento a Napoli.

Quali caratteristiche di Napoli, della mentalità napoletana e dell’anima napoletana vengono descritte nei film proposti in questo festival da parte dell’Arci Movie?

L’anima napoletana è difficile da descrivere perché è una realtà che cambia continuamente; tra due anni sarà diversa da com’è oggi. L’arte napoletana in questa fase sta raccontando questa trasformazione. Napoli in questa fase è piena di turisti, abbiamo un sindaco che fa parlare di sé. Al centro di questo discorso c’è il cinema che racconta la napoletanità in maniera nuova. Un esempio tra tanti è quello del film d’animazione La Gatta Cenerentola: nonostante vi sia per lo più una tradizione di fumettisti nel capoluogo partenopeo, improvvisamente è proprio qui che nasce il cinema d’animazione italiano che si impone in tutto il mondo e che riformula la napoletanità nella chiave dell’animazione. Un altro film invece come Ammore e Malavita descrive una Napoli figlia di Gomorra ma anche di Tarantino perché parte da un substrato culturale che è quello di Saviano per poi parodizzarlo alla maniera di Tarantino, e la napoletanità si riversa nella nuova forma del musical, altro genere non più molto popolare in Italia che viene riproposto dalla città di Napoli. Napoli Velata, un altro film napoletano, è incentrato su un luogo comune, però è un film che allo stesso tempo sfugge al classico luogo comune perché fatto da un regista non napoletano che vede Napoli da una prospettiva diversa. Le immagini del centro storico sono diverse perché viste dagli occhi di un regista italo-turco che offre una visione meno barocca di Napoli. La napoletanità è difficile da identificare, è qualcosa che cambia molto e questo è al tempo stesso un punto di debolezza e un punto di forza. Il cinema napoletano di questo periodo ha intercettato questo continuo mutamento e lo sta raccontando. Anche registi non napoletani lo stanno facendo. Il mondo sta percependo questi piccoli segnali. Di sicuro tra Napoli e Cardiff si è costruito un “ponte”, una collaborazione destinata a durare nei prossimi anni.

INTERVISTA CON ROBERTO D’AVASCIO, membro dell’associazione ArciMovie

Link photo: https://nuovocinemaitaliano.com/guest/roberto-davascio/

Roberto D’Avascio è presidente dell’associazione Arci Movie di Napoli, che ha come obiettivo quello di diffondere sul territorio solidarietà, cultura e legalità attraverso il cinema. Nato a Napoli e laureato all’università degli studi di Napoli “L’Orientale”, è un docente dell’università Orientale e dell’università di Salerno.

Qual è il contributo dell’associazione Arci Movie nell’Italian Film Festival di Cardiff?

Arci Movie ha stabilito un legame con la direttrice del festival. Il cinema napoletano al momento è molto espansivo, sta diventando una presenza notevole nel panorama internazionale del cinema sia per premi, che per produzioni, che per registi emergenti.

Di cosa si occupa l’Arci Movie?

L’associazione fa attività di promozione sul territorio campano e nazionale. Dal basso sono nate delle sinergie tra produzioni, film, autori, tra chi fa rassegne, chi organizza festival, ecc. Questo scambio si è poi manifestato in un contesto nuovo, ossia alcune opere prodotte a livello regionale, nonostante avessero dei budget bassi e fossero lontane dal mainstream hanno avuto un successo strepitoso. L’associazione prova a promuovere tali opere in contesti anche diversi da quelli cosiddetti “ufficiali”, cioè non solo Venezia e Torino. Anche il festival di Charleston, in South Carolina, ha deciso di dedicare una parte importante del proprio focus al cinema napoletano. Stiamo cercando di proporre opere prodotte da artisti napoletani o dedicate in generale alla città di Napoli proprio perché il mondo sembra essere interessato in questo momento a Napoli.