LA CIVETTA December 2017 | Page 36

OPINIONI

Bologna: uno sguardo agli immigrati

An opinion piece by Izzy Schaw Miller

Durante il mio anno all’estero ho vissuto a Bologna. Qui il numero di immigrati senza una casa e dediti al lavoro nero è considerevole. Ogni volta che attraversavo l’ingresso del supermercato mi sentivo supplicare le parole ‘ciao…bella… per favore…’. Sentirmi ripetere la stessa cosa ogni volta, in verità, mi è risultato un po’ pesante. Comunque, questo mi ha fatto pensare che forse dovrei mettermi nei loro panni e farmi alcune domande: perché queste persone sono in questa situazione? E perché non sono inserite nella società allo stesso modo di tutti gli altri cittadini? Io ritengo che l'immigrazione possa beneficiare l'Italia, dato che molti italiani emigrano a loro volta, fornendo più braccia alla manodopera. Ho condotto un’intervista con un immigrato, Mohammed Al Abidi, proveniente dal Mali, per vedere, dalla sua esperienza diretta, come funziona il sistema di accoglienza e di integrazione. Volevo sapere per quali ragioni si trova in queste condizioni, senza lavoro. Da questa intervista emerge che i sistemi di accoglienza e d’integrazione a Bologna sono inefficienti e inadeguati per fronteggiare questa situazione.

Mohammed mi ha detto che è presente solo un sistema di accoglienza, che si occupa semplicemente di ospitare queste persone, senza pensare alla loro integrazione sociale a lungo termine. Gli immigrati vengono ospitati nei centri di accoglienza straordinaria (CAS), ma cosa succederà una volta che il periodo di accoglienza nei CAS termina? Com’è successo a Mohammed,

queste persone rimangano sul territorio senza lavoro, senza mezzi

economici, casa e

assistenza sanitaria.

Inoltre, sembra che le condizioni in cui questi centri di accoglienza versino siano abbastanza problematiche e precarie. Nel centro “Cona” a Venezia, una donna di 25 anni, proveniente dalla Costa d'Avorio, è morta a causa di una banale trombosi, non essendo stata soccorsa in tempo dagli operatori della struttura e dall'ambulanza. Questo è inaccettabile! Nell’immagine, c’è un gruppo di dimostranti che protesta in seguito a questo evento.

“Non siete soli/e. Solidali con chi si rivolta!”