il punto
Roberto De Laurentis
Presidente dell’Associazione Artigiani
e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
zionari dell’Associazione hanno ritenuto opportuno sottoporre direttamente al Consiglio Direttivo
Provinciale, convocato il 15 aprile 2016.
Nel corso del quale – presentate, discusse, modificate, approvate le norme – alcuni membri del
Consiglio hanno proposto l’estensione del numero dei mandati. Discussione lunga, passionale,
tono robusto, votazione secca, risultato netto: via il numero di mandati. Fine del Consiglio Direttivo
Provinciale. Con il mio “grazie di cuore!” a quanti – a conclusione del mio secondo ed ultimo mandato – mi hanno voluto gratificare di un riconoscimento personale piuttosto che determinare una
modifica statutaria. Così come voglio sgomberare il campo da ogni illazione. La mia posizione è da
sempre chiara e trasparente. Non ho chiesto nulla a nessuno. E tantomeno sono un ipocrita – solo
Dio sa quanti ce ne siano dappertutto, anche in Associazione – che, ben nascosto nel buio delle
retrovie, manda avanti altri a proporre (guarda caso!) proprio la sua candidatura.
Dal 3 maggio 2016 viaggio nei territori, assieme a funzionari dell’Associazione e membri della Commissione Statuto. Un solo argomento a tenere banco, l’estensione del numero di mandati. Territori e delegati contrari, territori e delegati favorevoli. Solo il Consiglio comprensoriale della Val di Sole ha atteso
che lo scrivente, il Direttore Berardi, il dirigente Grasselli, la funzionaria del territorio, i membri della
commissione Signorati e Pancheri arrivassero a Malè per andarsene senza proferire parola, prima
ancora di iniziare l’incontro. Preferendo al confronto – che può essere anche durissimo ma sempre
rispettoso dell’avversario e di chi la pensa in modo diverso – dare le comunicazioni a mezzo stampa di
cui sopra. Due note. La prima. Bene, in nome della solidarietà, che la Val di Sole assuma una posizione
unitaria all’esterno, male quando vuole impartire lezioni agli altri senza guardare al suo stesso interno. Soprattutto se, tra le proprie file, c’è qualcuno che è stato presidente comprensoriale dal 2001
al 2009, che dal 2014 è membro del CdA di Confidi Trentino Imprese, che dal 1999 è in Commissione
Provinciale Artigianato della quale, ininterrottamente, dal 2005 (e per scelta politica, non dell’Associazione) ne è il presidente. Presumo in nome della continuità e dell’esperienza oppure, piuttosto, per
dare ragione al proverbio “è il bue che dice cornuto all’asino”. La seconda, un dubbio, una volta letto
il giornale L’Adige. Mi sono chiesto.. ma l’intervistato Adriano Dalpez che dichiara è un’idea ignobile
allargare il numero dei mandati è forse quello stesso personaggio della Val di Sole, ex-presidente della
Camera di Commercio di Trento, che nel 2014 – alla scadenza del suo terzo mandato consecutivo di
durata quinquennale – mi chiedeva di essere ricandidato allo stesso ruolo, per altri cinque anni, così
che il mondo artigiano potesse “presidiare l’istituzione”? ..è ben lontano da me il pensare che potesse
essere per quella pipa di tabacco (personale) rappresentata dai 120 mila euro/anno dell’allora indennità di carica. Mah, forse c’è dell’altro che merita l’aggettivo ignobile. Anche in considerazione che
una idea ignobile è sempre cancellabile o modificabile, mentre una persona ignobile ce la dobbiamo
comunque tenere. Chiudo con un educato saluto ai cari colleghi della Val di Sole, tanto per restare nel
nostro mondo, con le parole del figlio di un falegname “perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di
tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo?” (Gesù di Nazareth). A presto!
ANNO LXVII / n. 5 / maggio 2016 / L’ARTIGIANATO
3