L' Artigianato Luglio 2014 | Page 23

associazione Tali norme valgono per tutte le procedure di affidamento indette successivamente alla data di entrata in vigore del Decreto, ossia dal 25 giugno 2014. Vale la pena precisare che le norme, di rilevanza nazionale, necessitano di un recepimento all’interno della nostra normativa provinciale o, quantomeno, di una direttiva emanata dalla PAT che chiarisca le modalità di applicazione delle nuove norme anche nel nostro territorio provinciale. Il Decreto Legge n. 90/2014, ancora, introduce una serie di misure urgenti per accelerare i tempi del processo amministrativo (art. 40) e per diminuire il contenzioso negli appalti, contrastando l’abuso dei ricorsi promossi senza un fondato motivo (art. 41). In particolare, l’art. 41 del Decreto introduce una sanzione pecuniaria prevista per le “liti temerarie” oltre al costo della controversia amministrativa che deve essere sopportato dall’impresa che perde il ricorso, stabilendo che il giudice quando provvede alla liquidazione delle spese di giudizio «anche d’ufficio, può altresì condannare la parte soccombente al pagamento, in favore della controparte, di una somma equitativamente determinata, quando la decisione è fondata su ragioni manifeste». Inoltre, nelle controversie in materia di appalti pubblici, viene stabilito che l’importo della sanzione pecuniaria, legato all’importo di contributo unificato dovuto per il ricorso introduttivo del giudizio (in misura non inferiore al doppio e non superiore al quintuplo del contributo unificato) «può essere elevato fino all’uno per cento del valore del contratto, ove superiore al suddetto limite». Evidenziamo che, rispetto alla bozza di decreto approvata dal Consiglio dei Ministri il 13 giugno scorso, il testo definitivo del D.L. n. 90/2014 non contiene la norma più attesa dalle imprese delle costruzioni e riguardante l’annunciata abolizione della responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore. Tale norma, prevista dai commi da 28 a 28-ter dell’articolo 35 della Legge 223/2006, ha dato luogo negli ultimi anni a innumerevoli interventi normativi, ampliando e riducendo i confini della responsabilità solidale (dapprima estesa anche all’Iva e poi ridotta ai versamenti Irpef) e introducendo oneri burocratici a carico delle imprese. La cancellazione di tale misura era stata fortemente richiesta dalle imprese e dalle Associazioni di categoria e il Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, nel suo intervento all’Assemblea Nazionale di Confartigianato, aveva annunciato la volontà dell’esecutivo di abrogare tale disposizione. Sorprende pertanto che nel Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale la norma sia stata eliminata, lasciando pertanto in vigore tutte le norme che rendono l’impresa principale di rispondere in solido con il subappaltatore per i mancati versamenti fiscali sui redditi da lavoro dipendente in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del rapporto di subappalto. Auspichiamo che l’abrogazione della responsabilità solidale negli appalti possa essere recuperata a breve nella nuova disciplina degli appalti. Evidenziamo, infatti, che le norme introdotte nel Decreto sono solamente alcune misure urgenti che area appalti CONVENZIONE PER LA FORNITURA DI SERVIZI Qualsiasi associato fosse interessato al recupero crediti stragiudiziale e giudiziale e/o servizi simili si può rivolgere alla Nord Investigazioni di Cristiano Descalzi, con sede a Fiavé, società con la quale l’Associazione ha recentemente firmato una convenzione che comporterà dei prezzi vantaggiosi. La Nord Investigazioni ha per oggetto la svolgimento e la fornitura – direttamente ovvero per il tramite dei propri collaboratori altamente qualificati – di svariati servizi, segnatamente nel settore del recupero crediti sia stragiudiziali che giudiziale. L’accordo avrà durata di un anno a decorrere dal 21 giugno e fino al 20 giugno del 2015. anticipano il recepimento delle Direttive Europee in tema di Appalti (segnatamente Direttiva UE n. 2014/24 e n. 2014/23 che dovranno essere recepite entro aprile 2016) che conterranno una vera e propria riforma che coinvolgerà il sistema degli appalti. L’obiettivo più generale previsto è infatti quello di azzerare le attuali 600 norme che costituiscono Codice e Regolamento nazionale con un codice composto da soli 200 articoli. Il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha anticipato che l’obiettivo è formulare la proposta di revisione del codice degli appalti entro fine luglio 2015. Tra i punti in cui si articolano i criteri di delega al Governo, è chiara l’intenzione di imprimere una svolta decisa: a partire dalla più volte annunciata riforma del sistema di qualificazione delle imprese, gestito tramite le S.O.A., a una razionalizzazione e centralizzazione delle stazioni appaltanti, oltre a un annunciato «miglioramento delle condizioni di accesso al mercato degli appalti e delle concessioni pubbliche per le Piccole e Medie Imprese» e «una riduzione degli oneri documentali» a carico dei soggetti partecipanti alle gare. Ancora, l’introduzione di metodi di risoluzione delle controversie alternative al rimedio giurisdizionale anche per la fase della gara e dell’aggiudicazione e il favore per strumenti finanziari innovativi con la partecipazione dei capitali privati, oltre che per il Partenariato Pubblico Privato, con un maggiore coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti. Sempre in tema di appalti pubblici, comunichiamo che il Commissariato del Governo di Trento con nota protocollo n. 10524 dd. 7.06.2014 ha recepito l’orientamento già espresso dal Ministero degli Interni con la Circolare dd. 16.05.2014 e ha così chiarito che, a seguito delle modifiche normative degli ultimi anni, si deve ritenere implicitamente abrogato l’art. 1 D.L. 629/1983, con il conseguente venire meno dell’obbligo di compilazione dei modelli G.A.P. per le gare di appalto pubbliche. Anno LXV N. 7 Luglio 2014 l’Artigianato 21