associazione
Tali norme valgono per tutte le procedure di affidamento indette successivamente alla data di entrata
in vigore del Decreto, ossia dal 25 giugno 2014. Vale
la pena precisare che le norme, di rilevanza nazionale,
necessitano di un recepimento all’interno della nostra normativa provinciale o, quantomeno, di una direttiva emanata dalla PAT che chiarisca le modalità di
applicazione delle nuove norme anche nel nostro territorio provinciale.
Il Decreto Legge n. 90/2014, ancora, introduce una
serie di misure urgenti per accelerare i tempi del processo amministrativo (art. 40) e per diminuire il contenzioso negli appalti, contrastando l’abuso dei ricorsi
promossi senza un fondato motivo (art. 41). In particolare, l’art. 41 del Decreto introduce una sanzione pecuniaria prevista per le “liti temerarie” oltre al costo
della controversia amministrativa che deve essere sopportato dall’impresa che perde il ricorso, stabilendo
che il giudice quando provvede alla liquidazione delle
spese di giudizio «anche d’ufficio, può altresì condannare
la parte soccombente al pagamento, in favore della controparte, di una somma equitativamente determinata, quando
la decisione è fondata su ragioni manifeste». Inoltre, nelle
controversie in materia di appalti pubblici, viene stabilito che l’importo della sanzione pecuniaria, legato all’importo di contributo unificato dovuto per il ricorso
introduttivo del giudizio (in misura non inferiore al
doppio e non superiore al quintuplo del contributo
unificato) «può essere elevato fino all’uno per cento del valore del contratto, ove superiore al suddetto limite».
Evidenziamo che, rispetto alla bozza di decreto approvata dal Consiglio dei Ministri il 13 giugno scorso, il
testo definitivo del D.L. n. 90/2014 non contiene la
norma più attesa dalle imprese delle costruzioni e riguardante l’annunciata abolizione della responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore. Tale norma, prevista dai commi da 28 a 28-ter dell’articolo 35
della Legge 223/2006, ha dato luogo negli ultimi anni a
innumerevoli interventi normativi, ampliando e riducendo i confini della responsabilità solidale (dapprima
estesa anche all’Iva e poi ridotta ai versamenti Irpef) e introducendo oneri burocratici a carico delle imprese.
La cancellazione di tale misura era stata fortemente richiesta dalle imprese e dalle Associazioni di categoria e il Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi,
nel suo intervento all’Assemblea Nazionale di Confartigianato, aveva annunciato la volontà dell’esecutivo di abrogare tale disposizione. Sorprende pertanto
che nel Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale la
norma sia stata eliminata, lasciando pertanto in vigore tutte le norme che rendono l’impresa principale di
rispondere in solido con il subappaltatore per i mancati versamenti fiscali sui redditi da lavoro dipendente in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito
del rapporto di subappalto.
Auspichiamo che l’abrogazione della responsabilità solidale negli appalti possa essere recuperata a breve nella nuova disciplina degli appalti.
Evidenziamo, infatti, che le norme introdotte nel
Decreto sono solamente alcune misure urgenti che
area appalti
CONVENZIONE
PER LA FORNITURA DI SERVIZI
Qualsiasi associato fosse interessato al recupero
crediti stragiudiziale e giudiziale e/o servizi
simili si può rivolgere alla Nord Investigazioni
di Cristiano Descalzi, con sede a Fiavé, società
con la quale l’Associazione ha recentemente
firmato una convenzione che comporterà dei
prezzi vantaggiosi. La Nord Investigazioni ha per
oggetto la svolgimento e la fornitura
– direttamente ovvero per il tramite dei propri
collaboratori altamente qualificati – di svariati
servizi, segnatamente nel settore del recupero
crediti sia stragiudiziali che giudiziale. L’accordo
avrà durata di un anno a decorrere dal 21 giugno
e fino al 20 giugno del 2015.
anticipano il recepimento delle Direttive Europee
in tema di Appalti (segnatamente Direttiva UE
n. 2014/24 e n. 2014/23 che dovranno essere recepite entro aprile 2016) che conterranno una vera e
propria riforma che coinvolgerà il sistema degli
appalti. L’obiettivo più generale previsto è infatti
quello di azzerare le attuali 600 norme che costituiscono Codice e Regolamento nazionale con un codice
composto da soli 200 articoli. Il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha anticipato che l’obiettivo
è formulare la proposta di revisione del codice degli
appalti entro fine luglio 2015.
Tra i punti in cui si articolano i criteri di delega al
Governo, è chiara l’intenzione di imprimere una svolta
decisa: a partire dalla più volte annunciata riforma del
sistema di qualificazione delle imprese, gestito tramite
le S.O.A., a una razionalizzazione e centralizzazione
delle stazioni appaltanti, oltre a un annunciato «miglioramento delle condizioni di accesso al mercato degli appalti e delle concessioni pubbliche per le Piccole
e Medie Imprese» e «una riduzione degli oneri documentali» a carico dei soggetti partecipanti alle gare. Ancora, l’introduzione di metodi di risoluzione delle controversie alternative al rimedio giurisdizionale anche
per la fase della gara e dell’aggiudicazione e il favore per
strumenti finanziari innovativi con la partecipazione
dei capitali privati, oltre che per il Partenariato Pubblico Privato, con un maggiore coinvolgimento di Cassa
Depositi e Prestiti.
Sempre in tema di appalti pubblici, comunichiamo che
il Commissariato del Governo di Trento con nota protocollo n. 10524 dd. 7.06.2014 ha recepito l’orientamento
già espresso dal Ministero degli Interni con la Circolare
dd. 16.05.2014 e ha così chiarito che, a seguito delle
modifiche normative degli ultimi anni, si deve ritenere
implicitamente abrogato l’art. 1 D.L. 629/1983, con il
conseguente venire meno dell’obbligo di compilazione dei modelli G.A.P. per le gare di appalto pubbliche.
Anno LXV
N. 7
Luglio 2014
l’Artigianato
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