associazione
29° rapporto sull’occupazione
dale (cassa integrazione e iscrizione in lista di mobilità) riporta invece andamenti differenti: il ricorso alla
Cig è in calo del 20,3%, mentre i licenziamenti che
danno luogo all’iscrizione in mobilità (ci si riferisce alla sola lista 223/91) continuano, seppur lentamente, a
crescere attestando le presenze a settembre 2014 al livello di 1.600 iscritti, con un incremento di circa il
10% rispetto al dato di un anno prima. Per quanto rileva la dinamica di utilizzo della cassa integrazione, si
conferma il ruolo ormai secondario dell’intervento ordinario rispetto alla Cigs, il cui peso sale dal 73,7% di
tutte le ore autorizzate nei primi nove mesi del 2013 al
74,8% dello stesso periodo 2014.
ANNO 2013
L’immagine del mercato del lavoro trentino nel
2013 rispecchia sostanzialmente quella che ha caratterizzato gli ultimi anni dall’inizio della crisi, senza
mostrare elementi specifici di discontinuità.
In un quadro economico che continua a manifestare un calo dei consumi e degli investimenti, il Pil
si mantiene negativo e ciò induce ripercussioni dirette sul mercato del lavoro, con la domanda espressa
dalle imprese che non riesce a coprire la crescente
partecipazione della forza lavoro. Il differenziale tra
l’offerta e la (scarsa) domanda di lavoro alimenta, anche nel corso del 2013, il fenomeno della disoccupazione, che si conferma come l’elemento più critico di
questi ultimi anni.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE (6,6%)
E OCCUPAZIONE STABILE
Sebbene questo fattore non assuma il peso che riveste sull’intero territorio nazionale, il 2013 si archivia anche in Trentino con la crescita di un ulteriore
mezzo punto percentuale del tasso di disoccupazione, che porta il suo valore al 6,6%. Appare più rassicurante l’andamento dell’occupazione che, con
1.700 occupati in più, in corso d’anno fa segnare un
modestissimo incremento pari allo 0,7%. Il tasso di
occupazione si mantiene stabile, passando dal 65,5%
del 2012 al 65,6% del 2013.
CATEGORIE PIÙ COLPITE
I soggetti che risentono maggiormente del protrarsi della crisi economica sono i giovani e le donne.
I primi, nella fascia tra i 15 e 24 anni, manifestano
ormai un tasso di disoccupazione del 23,5%, in crescita di tre punti percentuali rispetto a un anno pri-
Il differenziale tra l’offerta
e la (scarsa) domanda di lavoro
alimenta, anche nel corso del 2013,
il fenomeno della disoccupazione,
che si conferma come l’elemento
più critico di questi ultimi anni.
18 l’Artigianato
Anno LXVI
N. 1
Gennaio 2015
ma. I dati sulle assunzioni provenienti dai Centri per
l’impiego confermano – sempre in questa fascia d’età
– la perdita di 2.300 opportunità lavorative (-8,4%)
rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente. Se si
considera invece l’intera fascia dei giovani tra i 15-34
anni di età, il tasso di disoccupazione si attesta al
12,3%, in crescita di due punti percentuali su base
annua, mentre gli avviamenti persi sono quasi 4.500,
il 6,8% in meno rispetto al 2012.
Per le donne cresce il differenziale che già le vedeva
sfavorite rispetto ai maschi in termini di disoccupazione, con un tasso che nel 2013 è cresciuto di 1,2 punti
percentuali, portandosi all’8,0%, contro il 5,4% degli
uomini. Sul fronte degli avviamenti, se il livello complessivo delle assunzioni ha subito una flessione del
4,5% rispetto al 2012, per la componente femminile
ha raggiunto il -7,0% (contro il -1,5% degli uomini).
ISCRIZIONI AI CENTRI PER L’IMPIEGO 2013
Anche le nuove iscrizioni di disoccupati presso i
Centri per l’impiego confe