L' Artigianato Gennaio 2015 | Page 20

associazione 29° rapporto sull’occupazione dale (cassa integrazione e iscrizione in lista di mobilità) riporta invece andamenti differenti: il ricorso alla Cig è in calo del 20,3%, mentre i licenziamenti che danno luogo all’iscrizione in mobilità (ci si riferisce alla sola lista 223/91) continuano, seppur lentamente, a crescere attestando le presenze a settembre 2014 al livello di 1.600 iscritti, con un incremento di circa il 10% rispetto al dato di un anno prima. Per quanto rileva la dinamica di utilizzo della cassa integrazione, si conferma il ruolo ormai secondario dell’intervento ordinario rispetto alla Cigs, il cui peso sale dal 73,7% di tutte le ore autorizzate nei primi nove mesi del 2013 al 74,8% dello stesso periodo 2014. ANNO 2013 L’immagine del mercato del lavoro trentino nel 2013 rispecchia sostanzialmente quella che ha caratterizzato gli ultimi anni dall’inizio della crisi, senza mostrare elementi specifici di discontinuità. In un quadro economico che continua a manifestare un calo dei consumi e degli investimenti, il Pil si mantiene negativo e ciò induce ripercussioni dirette sul mercato del lavoro, con la domanda espressa dalle imprese che non riesce a coprire la crescente partecipazione della forza lavoro. Il differenziale tra l’offerta e la (scarsa) domanda di lavoro alimenta, anche nel corso del 2013, il fenomeno della disoccupazione, che si conferma come l’elemento più critico di questi ultimi anni. TASSO DI DISOCCUPAZIONE (6,6%) E OCCUPAZIONE STABILE Sebbene questo fattore non assuma il peso che riveste sull’intero territorio nazionale, il 2013 si archivia anche in Trentino con la crescita di un ulteriore mezzo punto percentuale del tasso di disoccupazione, che porta il suo valore al 6,6%. Appare più rassicurante l’andamento dell’occupazione che, con 1.700 occupati in più, in corso d’anno fa segnare un modestissimo incremento pari allo 0,7%. Il tasso di occupazione si mantiene stabile, passando dal 65,5% del 2012 al 65,6% del 2013. CATEGORIE PIÙ COLPITE I soggetti che risentono maggiormente del protrarsi della crisi economica sono i giovani e le donne. I primi, nella fascia tra i 15 e 24 anni, manifestano ormai un tasso di disoccupazione del 23,5%, in crescita di tre punti percentuali rispetto a un anno pri- Il differenziale tra l’offerta e la (scarsa) domanda di lavoro alimenta, anche nel corso del 2013, il fenomeno della disoccupazione, che si conferma come l’elemento più critico di questi ultimi anni. 18 l’Artigianato Anno LXVI N. 1 Gennaio 2015 ma. I dati sulle assunzioni provenienti dai Centri per l’impiego confermano – sempre in questa fascia d’età – la perdita di 2.300 opportunità lavorative (-8,4%) rispetto alle rilevazioni dell’anno precedente. Se si considera invece l’intera fascia dei giovani tra i 15-34 anni di età, il tasso di disoccupazione si attesta al 12,3%, in crescita di due punti percentuali su base annua, mentre gli avviamenti persi sono quasi 4.500, il 6,8% in meno rispetto al 2012. Per le donne cresce il differenziale che già le vedeva sfavorite rispetto ai maschi in termini di disoccupazione, con un tasso che nel 2013 è cresciuto di 1,2 punti percentuali, portandosi all’8,0%, contro il 5,4% degli uomini. Sul fronte degli avviamenti, se il livello complessivo delle assunzioni ha subito una flessione del 4,5% rispetto al 2012, per la componente femminile ha raggiunto il -7,0% (contro il -1,5% degli uomini). ISCRIZIONI AI CENTRI PER L’IMPIEGO 2013 Anche le nuove iscrizioni di disoccupati presso i Centri per l’impiego confe