L' Artigianato Gennaio 2015 | Page 18

associazione 29° rapporto sull’occupazione Trentino, disoccupati al 6,6% Cresce l’occupazione: +2% Nei primi nove mesi del 2014 il mercato del lavoro in Trentino evidenzia i primi segnali di speranza: l’occupazione cresce del 2% e la disoccupazione si mantiene stabile con un tasso del 6,6%. I l 2013 è stato un anno da dimenticare, ma nei primi nove mesi del 2014 il mercato del lavoro in Trentino evidenzia i primi segnali di speranza: l’occupazione cresce del 2% e la disoccupazione si mantiene stabile con un tasso del 6,6%. La conferma arriva dal 29° Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento e relativo al 2014, presentato dall’Agenzia del Lavoro presso il Muse di Trento. 2014 (GENNAIO-SETTEMBRE) Le indicazioni delle fonti statistiche e amministrative, relativamente ai primi nove mesi del 2014, appaiono piuttosto confortanti: l’occupazione cresce in tutti i settori, costruzioni comprese, con un tasso di occupazione che sale di otto decimi di punto e si porta al 66,1%, a fronte di un tasso di disoccupazione del 6,6%. Nel contempo la domanda di lavoro delle imprese sale del +4,2%, con 3.800 assunzioni in più rispetto ai primi nove mesi del 2013. In calo di quasi 2mila persone invece sono gli iscritti ai Centri per l’impiego (-9,6%) rispetto allo stesso periodo della scorso anno. OCCUPAZIONE: +2% I dati della rilevazione Istat sulle forze di lavoro indicano, a livello complessivo, una crescita di soggetti attivi (forze di lavoro) di 5.300 unità, dei quali la grande maggioranza è rappresentata da occupati (+4.700 unità, pari al +2,0%). L’aumento di occupazione ha interessato tutti i settori, con l’agricoltura che segna un +12,2%, seguita dal secondario (+5,6%) e quindi dal terziario, praticamente stabile (+0,3%). Il risultato del secondario è sostenuto ancora dal manifatturiero (+7,1%), mentre le costruzioni – comunque in recupero – fanno segnare un incremento meno importante (+1,6%). La dinamica degli occupati fa salire il tasso di occupazione di 0,8 punti percentuali, portandolo al valore del 66,1%. La performance femminile risulta lievemente superiore a quella 16 l’Artigianato Anno LXVI N. 1 Gennaio 2015 Ue: il debito dell’Italia non cala “Picco” nel 2015 a 133,8% Stime economiche autunnali della Commissione europea: disoccupazione al 12,6% per il 2014 e 2015 «Nel 2013, grazie al nuovo metodo di calcolo il debito italiano è sceso a 127,9%», ma «il surplus primario è ancora insufficiente a tagliarne la crescita nel 2014, a causa del Pil piatto e dei pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione» e quindi sale a 132,2% per raggiungere il “picco” nel 2015 a 133,8%. Lo scrive la Commissione Ue nelle stime economiche autunnali. Che prevedono anche una disoccupazione al 12,6% per il 2014 e 2015. L’andamento del deficit Bruxelles indica che il deficit è invece previsto adesso al 2,7% del Pil nel 2015 dopo le «misure addizionali annunciate il 27 ottobre». Tale livello «è sostenuto dal calo della spesa per interessi». In termini nominali la spesa primaria aumenterà leggermente. I risparmi di spesa programmati riguardano sia la spesa in conto capitale che quella corrente «ma quest’ultima aumenterà principalmente a causa della conferma delle misure di sostegno e dell’ampliamento della copertura dei sostegni alla disoccupazione mentre i salari pubblici resteranno congelati». Nonostante un ulteriore taglio del cuneo fiscale le entrate aumenteranno principalmente alla ripresa nella tassazione delle imprese e a un ricavo più elevato dalla tassazione sulle rendite finanziarie. Nel 2016 il deficit scenderà al 2,2%: l’aumento dell’Iva contribuirà all’aumento del surplus primario. Quanto al bilancio strutturale «si stabilizzerà nel 2014 e nel 2015». La dinamica dei prezzi L’inflazione in Italia, quest’anno allo 0,2%, salirà allo 0,5% nel 2015 e al 2% nel 2016. Le previsioni di primavera di Bruxelles indicavano un tasso di inflazione dello 0,7% quest’anno e dell’1,2% il prossimo.