associazione
29° rapporto sull’occupazione
Trentino,
disoccupati al 6,6%
Cresce l’occupazione: +2%
Nei primi nove mesi del 2014 il mercato del lavoro in Trentino evidenzia i
primi segnali di speranza: l’occupazione cresce del 2% e la disoccupazione
si mantiene stabile con un tasso del 6,6%.
I
l 2013 è stato un anno da dimenticare, ma nei
primi nove mesi del 2014 il mercato del lavoro
in Trentino evidenzia i primi segnali di speranza: l’occupazione cresce del 2% e la disoccupazione si
mantiene stabile con un tasso del 6,6%. La conferma
arriva dal 29° Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento e relativo al 2014, presentato dall’Agenzia del Lavoro presso il Muse di Trento.
2014 (GENNAIO-SETTEMBRE)
Le indicazioni delle fonti statistiche e amministrative, relativamente ai primi nove mesi del 2014,
appaiono piuttosto confortanti: l’occupazione cresce
in tutti i settori, costruzioni comprese, con un tasso
di occupazione che sale di otto decimi di punto e si
porta al 66,1%, a fronte di un tasso di disoccupazione del 6,6%. Nel contempo la domanda di lavoro
delle imprese sale del +4,2%, con 3.800 assunzioni in
più rispetto ai primi nove mesi del 2013. In calo di
quasi 2mila persone invece sono gli iscritti ai Centri
per l’impiego (-9,6%) rispetto allo stesso periodo della scorso anno.
OCCUPAZIONE: +2%
I dati della rilevazione Istat sulle forze di lavoro
indicano, a livello complessivo, una crescita di soggetti attivi (forze di lavoro) di 5.300 unità, dei quali
la grande maggioranza è rappresentata da occupati
(+4.700 unità, pari al +2,0%). L’aumento di occupazione ha interessato tutti i settori, con l’agricoltura
che segna un +12,2%, seguita dal secondario (+5,6%)
e quindi dal terziario, praticamente stabile (+0,3%). Il
risultato del secondario è sostenuto ancora dal manifatturiero (+7,1%), mentre le costruzioni – comunque in recupero – fanno segnare un incremento meno importante (+1,6%). La dinamica degli occupati
fa salire il tasso di occupazione di 0,8 punti percentuali, portandolo al valore del 66,1%. La performance femminile risulta lievemente superiore a quella
16 l’Artigianato
Anno LXVI
N. 1
Gennaio 2015
Ue: il debito dell’Italia non cala
“Picco” nel 2015 a 133,8%
Stime economiche autunnali della Commissione
europea: disoccupazione al 12,6% per il 2014 e 2015
«Nel 2013, grazie al nuovo metodo di calcolo il debito
italiano è sceso a 127,9%», ma «il surplus primario
è ancora insufficiente a tagliarne la crescita nel 2014,
a causa del Pil piatto e dei pagamenti dei debiti della
Pubblica amministrazione» e quindi sale a 132,2% per
raggiungere il “picco” nel 2015 a 133,8%. Lo scrive
la Commissione Ue nelle stime economiche autunnali.
Che prevedono anche una disoccupazione al 12,6%
per il 2014 e 2015.
L’andamento del deficit Bruxelles indica che il deficit
è invece previsto adesso al 2,7% del Pil nel 2015 dopo
le «misure addizionali annunciate il 27 ottobre». Tale
livello «è sostenuto dal calo della spesa per interessi».
In termini nominali la spesa primaria aumenterà
leggermente. I risparmi di spesa programmati
riguardano sia la spesa in conto capitale che quella
corrente «ma quest’ultima aumenterà principalmente
a causa della conferma delle misure di sostegno
e dell’ampliamento della copertura dei sostegni alla
disoccupazione mentre i salari pubblici resteranno
congelati». Nonostante un ulteriore taglio del cuneo
fiscale le entrate aumenteranno principalmente alla
ripresa nella tassazione delle imprese e a un ricavo più
elevato dalla tassazione sulle rendite finanziarie.
Nel 2016 il deficit scenderà al 2,2%: l’aumento dell’Iva
contribuirà all’aumento del surplus primario. Quanto al
bilancio strutturale «si stabilizzerà nel 2014 e nel 2015».
La dinamica dei prezzi L’inflazione in Italia, quest’anno
allo 0,2%, salirà allo 0,5% nel 2015 e al 2% nel 2016.
Le previsioni di primavera di Bruxelles indicavano un
tasso di inflazione dello 0,7% quest’anno e dell’1,2%
il prossimo.