foto di Bachrach
MICHAEL MOSCHEN
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Quando la nostra generazione si è avvicinata alla
giocoleria non esisteva la rete internet o la comunicazione tra cellulari. L‘informazione era molto difficile da recuperare, e capire cosa stesse succedendo
o cosa era successo nel mondo era quasi impossibile. Se eri abbastanza fortunato potevi andare alle
convention, dove la curva dell’apprendimento saliva perché avevi la possibilità finalmente di vedere
tante cose nuove. Allora la giocoleria si praticava
con oggetti e tecniche limitate: palle, clave, ball
bouncing, ball spinning, qualcuno stava facendo
racchette, qualcuno equilibrismi con la bacchetta in
bocca. E a quel punto Grand Picasso arrivò sulla
scena e fece qualcosa di molto insolito e differente
con le palline di ping pong giocolate lanciandole
dalla bocca. Questo ebbe un “wow effect” su tutti,
e qualcuno magari provò anche a cimentarsi in
questa disciplina. Si cominciava a provare qualcosa
di nuovo. Poi arrivò in USA il circo di Mosca, ed ebbi
la possibilità di vedere Ignatov e le sue incredibili
doti. Veniva da un mondo lontano, le clave erano
diverse, la tecnica era diversa; io non ero ancora
abbastanza bravo da comprenderla, ma ai miei
occhi sembrava bellissima. Tutto questo ti faceva
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w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t
capire che c’era tanto altro che stava succedendo
altrove e che non sapevi cosa fosse. L’effetto che
questo fece su di me fu desiderare di sapere di più.
Così dopo aver frequentato un pò di convention e
aver visto Sergei Ignatov, Eugene Belauer, a anche i
cinesi con i diabolo, mi ritrovai a visitare Karl-Heinz
Ziethen nel suo archivio di Berlino. Sono sempre
stato appassionato di storia e trascorsi con lui 10
giorni in cui mi raccontò le routine dei grandi giocolieri, dove le persone acquisivano la loro tecnica,
da quali famiglie provenivano, e tante altre informazioni su un mondo così vario. Questo mi motivò
a provare qualcosa di nuovo, ma mi rese anche più
umile al cospetto di tanta ricchezza. Quando
cominci a sapere e capire tanto, questo non significa che acquisisci anche le abilità! Tutto questo mi
fece sentire molto umile, ma anche depresso, perchè non sapevo se avrei mai realizzato qualcosa di
notevole. Al tempo facevo trick con tre palline,
avevo un numero di passing con le clave, facevo
fuoco, spinning con le clave che provavo a inserire
nella danza, facevo spettacoli di strada, ed ero stato
fortunato abbastanza da esibirmi durante i giochi
olimpici a Montreal nel 76 o in New York, questo
era un po’ quello che facevo in sostanza. A quel
punto sono entrato nel Big Apple Circus, con la
voglia di vedere se le mie abilità di giovane ragazzo
potessero unirsi ad alcune abilità che davvero
amavo e desideravo. Ero cresciuto praticando il golf,
uno sport che ho imparato ad amare, e questa passione per le cose è un elemento che volevo mi
accompagnasse anche nel juggling. Una delle maggiori influenze è stato sicuramente Francis Brunn,
quando venne al BAC e vide il mio spettacolo.
Diventammo amici. Se sei un pittore e hai la possibilità di conoscere Picasso allora puoi ritenerti fortunato! Trascorremmo del t