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2/13 aprile 2014, Parigi
www.villette.com
intervista a
Raffella Benanti,
responsabile della
programmazione
di circo alla
Villette
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w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t
Ho visto il mio primo spettacolo di circo contemporaneo al Parc de la Villette quindici anni fa, durante un soggiorno di studio a Parigi, e sono stata conquistata da questa forma di spettacolo. Tornata in Italia, sono entrata nell’organizzazione della Festa del Circo di Brescia, che era allora, con la Biennale di Venezia diretta da Giorgio Barberio Corsetti, una delle pochissime
vetrine di circo contemporaneo in Italia. Due anni dopo mi sono spostata a
Roma per lavorare con Giorgio Barberio Corsetti alla prima edizione del
festival di circo contemporaneo Metamorfosi. Qui sono diventata co-programmatrice del festival, che ho seguito per sette edizioni, prima al Parco
degli Acquedotti, poi a Villa Borghese, fino al suo approdo all’Auditorium
Parco della Musica, dove ho cominciato a lavorare anche ad Equilibrio, festival di danza contemporanea. Parallelamente, affiancavo Giorgio anche nella
sua esperienza artistica legata al circo, culminata nella creazione, con Les
Colporteurs e altri artisti di circo francesi, di alcuni spettacoli memorabili:
“Metamorfosi”, “Di Animali, Uomini e Dei”, “Argonauti”, “Paradiso”… Dopo
alcuni anni, ho cominciato a soffrire dei limiti della nostra esperienza di programmazione all’Auditorium, uno spazio bellissimo e stimolante ma poco
adatto ad accogliere residenze e laboratori. Avevo voglia di impegnarmi di
più nel sostegno alla creazione e di lavorare di più sul territorio. Così ho iniziato una collaborazione con l’Ente Teatrale Italiano per “Teatri nella Rete”,
progetto di diffusione del teatro e della danza nel Lazio. Ho in seguito lavorato in due teatri della periferia romana, ”Tor della Monaca” e “Quarticciolo”, e poi, stremata da questa esperienza, ho deciso di prendere un anno
sabbatico, che ho trascorso viaggiando in Europa e in Asia. Al mio rientro in
Italia, nel 2011, la crisi economica era esplosa e la situazione della cultura
era diventata ancora più critica. Trovare un lavoro che corrispondesse ai miei
desideri sembrava impossibile. Proprio allora ebbi la notizia che si era liberato il posto di responsabile della programmazione di circo al Parc de la Villette, il luogo in cui, anni prima, avevo visto per la prima volta uno spettacolo di circo contemporaneo! Dopo molte esitazioni decisi di candidarmi…
e così da due anni vivo a Parigi e lavoro alla Villette, come responsabile
della programmazione di circo e del festival Hautes Tensions.
foto di C. Raynaud de Lage
foto di Philippe Leviy
PARC DE LA VILLETTE
FESTIVAL HAUTES TENSIONS
La Villette è un parco culturale
urbano creato sul sito degli antichi mattatoi di Parigi ed è stata in
Francia uno dei primi spazi ad
aprire le porte al circo contemporaneo. Già nel 1990, con gli spettacoli di Archaos e del Cirque
Plume, venne avviata una programmazione di circo contemporaneo e creato uno spazio per gli
chapiteau. La Villette dipende dal
Ministero per la Cultura, che utilizzò a quel tempo il parco come un
laboratorio per valutare la capacità del circo contemporaneo di
mobilitare nuovi pubblici. Da quest’esperienza nacque l’idea dell’Année des Arts du Cirque che,
nel 2001, stimolò moltissimo la
produzione di circo in Francia e,
grazie ad ingenti stanziamenti,
permise a tantissime compagnie,
spazi e scuole di strutturarsi. Oggi,
a distanza di 25 anni, programmiamo ogni anno dai 4 ai 5 spettacoli di compagnie di rilievo, che
restano per periodi lunghi, anche
di 2 o 3 mesi, e il festival Hautes
Tensions, dedicato ai nuovi linguaggi del circo e dell’hip hop.
Oltre ad essere un luogo di programmazione, la Villette è anche
uno spazio di creazione, con 4 programmi di residenza di cui uno,
l’Espace Périphérique, specificamente dedicato al circo, alla marionetta e alle arti di strada. Il programma è condiviso con la città di
Parigi e ogni anno da 35 a 40 compagnie vengono accolte nei nostri
spazi, in media per un periodo di
2/3 settimane, con un accompagnamento tecnico e un piccolo
contributo economico. Oltre
all’Espace Périphérique, le compagnie vengono accolte all’espace
Chapiteaux, dotato da quest’anno
di una foresteria con 18 stanze, e
nei prossimi mesi ospiteremo
Claudio Stellato in un’altra sala, la
Halle aux Cuirs. Infine coproducia-