Juggling Magazine june 2014, n.63 | Page 12

Jug n 63:JUG new 12/06/14 09:38 Pagina 10 2/13 aprile 2014, Parigi www.villette.com intervista a Raffella Benanti, responsabile della programmazione di circo alla Villette 10 w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t Ho visto il mio primo spettacolo di circo contemporaneo al Parc de la Villette quindici anni fa, durante un soggiorno di studio a Parigi, e sono stata conquistata da questa forma di spettacolo. Tornata in Italia, sono entrata nell’organizzazione della Festa del Circo di Brescia, che era allora, con la Biennale di Venezia diretta da Giorgio Barberio Corsetti, una delle pochissime vetrine di circo contemporaneo in Italia. Due anni dopo mi sono spostata a Roma per lavorare con Giorgio Barberio Corsetti alla prima edizione del festival di circo contemporaneo Metamorfosi. Qui sono diventata co-programmatrice del festival, che ho seguito per sette edizioni, prima al Parco degli Acquedotti, poi a Villa Borghese, fino al suo approdo all’Auditorium Parco della Musica, dove ho cominciato a lavorare anche ad Equilibrio, festival di danza contemporanea. Parallelamente, affiancavo Giorgio anche nella sua esperienza artistica legata al circo, culminata nella creazione, con Les Colporteurs e altri artisti di circo francesi, di alcuni spettacoli memorabili: “Metamorfosi”, “Di Animali, Uomini e Dei”, “Argonauti”, “Paradiso”… Dopo alcuni anni, ho cominciato a soffrire dei limiti della nostra esperienza di programmazione all’Auditorium, uno spazio bellissimo e stimolante ma poco adatto ad accogliere residenze e laboratori. Avevo voglia di impegnarmi di più nel sostegno alla creazione e di lavorare di più sul territorio. Così ho iniziato una collaborazione con l’Ente Teatrale Italiano per “Teatri nella Rete”, progetto di diffusione del teatro e della danza nel Lazio. Ho in seguito lavorato in due teatri della periferia romana, ”Tor della Monaca” e “Quarticciolo”, e poi, stremata da questa esperienza, ho deciso di prendere un anno sabbatico, che ho trascorso viaggiando in Europa e in Asia. Al mio rientro in Italia, nel 2011, la crisi economica era esplosa e la situazione della cultura era diventata ancora più critica. Trovare un lavoro che corrispondesse ai miei desideri sembrava impossibile. Proprio allora ebbi la notizia che si era liberato il posto di responsabile della programmazione di circo al Parc de la Villette, il luogo in cui, anni prima, avevo visto per la prima volta uno spettacolo di circo contemporaneo! Dopo molte esitazioni decisi di candidarmi… e così da due anni vivo a Parigi e lavoro alla Villette, come responsabile della programmazione di circo e del festival Hautes Tensions. foto di C. Raynaud de Lage foto di Philippe Leviy PARC DE LA VILLETTE FESTIVAL HAUTES TENSIONS La Villette è un parco culturale urbano creato sul sito degli antichi mattatoi di Parigi ed è stata in Francia uno dei primi spazi ad aprire le porte al circo contemporaneo. Già nel 1990, con gli spettacoli di Archaos e del Cirque Plume, venne avviata una programmazione di circo contemporaneo e creato uno spazio per gli chapiteau. La Villette dipende dal Ministero per la Cultura, che utilizzò a quel tempo il parco come un laboratorio per valutare la capacità del circo contemporaneo di mobilitare nuovi pubblici. Da quest’esperienza nacque l’idea dell’Année des Arts du Cirque che, nel 2001, stimolò moltissimo la produzione di circo in Francia e, grazie ad ingenti stanziamenti, permise a tantissime compagnie, spazi e scuole di strutturarsi. Oggi, a distanza di 25 anni, programmiamo ogni anno dai 4 ai 5 spettacoli di compagnie di rilievo, che restano per periodi lunghi, anche di 2 o 3 mesi, e il festival Hautes Tensions, dedicato ai nuovi linguaggi del circo e dell’hip hop. Oltre ad essere un luogo di programmazione, la Villette è anche uno spazio di creazione, con 4 programmi di residenza di cui uno, l’Espace Périphérique, specificamente dedicato al circo, alla marionetta e alle arti di strada. Il programma è condiviso con la città di Parigi e ogni anno da 35 a 40 compagnie vengono accolte nei nostri spazi, in media per un periodo di 2/3 settimane, con un accompagnamento tecnico e un piccolo contributo economico. Oltre all’Espace Périphérique, le compagnie vengono accolte all’espace Chapiteaux, dotato da quest’anno di una foresteria con 18 stanze, e nei prossimi mesi ospiteremo Claudio Stellato in un’altra sala, la Halle aux Cuirs. Infine coproducia-