Juggling Magazine june 2014, n.63 | Page 11

Jug n 63:JUG new 12/06/14 09:38 Pagina 9 CN è infine un gigantesco progetto culturale che vuole incidere fortemente sulla realtà della creazione contemporanea in Europa. Lo era già con JTCE, da cui è nata la grande evoluzione in Europa, e poi anche in Brasile e molti altri paesi. È una dimensione che potremmo scoprire nei prossimi 2/3 anni perché, oltre a documentare nel presente l’evoluzione del circo e stimolare e collegare gli operatori, si prefigge con la stagione del circo contemporaneo 2016/2017 (presentata in anteprima proprio a Mirabilia) di agire anche a livello nazionale su ogni paese europeo, andando a sostenere i teatri indipendenti dal circuito per impegnarli in una stagione di circo contemporaneo estremamente evoluta. Collegare gli operatori e le realtà nazionali per stimolarli a integrarsi in un sistema europeo forte sui linguaggi del circo contemporaneo. Inoltre va a toccare la zona grigia che esiste tra i diversi generi di spettacolo, con molte compagnie impegnate in lavori di creazione che sono a cavallo tra danza e circo, magia e circo, teatro e circo. Uno stimolo, che è anche un risultato, per un collegamento tra le varie realtà di teatro, circo, danza che ha già portato allo sviluppo di spettacoli con una forte contaminazione. CN non si limita al circo ma nella denominazione intende andare avanti e vedere cosa c’è dietro la porta. Andiamo oltre il circo, ma partendo dal circo come linguaggio che può contaminare la nuova creazione contemporanea. Nella storia dell’arte, nei momenti di grandi cambiamenti storici, nasce qualcosa che può unire tutti gli altri linguaggi e contaminarli, dare un senso alla nuova creazione contemporanea. Qualcosa che va a unire le diverse arti e che in genere è un linguaggio popolare, capace di collegare a legare tutti gli altri generi; ed è quello che sta succedendo con il circo contemporaneo, che non ha una direzione precisa ma centinaia di direzioni possibili, più avanti è probabile che questi cammini si uniranno a delle correnti dando vita a filoni nuovi e più definiti e definibili, ma in questo momento siamo nella fase interessante di massima apertura, e tutte le strade sono percorribili. Il circo in fondo è una forma di spettacolo antiprotagonista, è un lavoro d’insieme, al contrario di altre forma d’arte, e permette una creazione collettiva alle compagnie, e questo è il suo grande potere innovativo. Tra le compagnie laureate c’è una grande varietà di esiti, dal clown a creazioni folli e rischiose. La policroma selezione di quest’anno dimostra che non c’è un criterio o una direzione stabilita. I due parametri cardine che informavano l’intero processo di selezione partivano da due quesiti ben precisi: questo progetto può innovare il linguaggio dello spettacolo dal vivo contemporaneo? può esistere senza il sostegno di CN? CN viene riconosciuta come una delle principali fonti di nuove creazioni e quindi c’è grande attenzione alle proposte che vi arrivano. Non solo per i progetti laureati, ma anche per tutti quelli che arrivano alle selezioni, che vengono sostenuti dalle tante strutture attive nel circo contemporaneo, impegnate e interessate nel sostenere compagnie che fanno sperimentazione e ricerca. Lo stesso concetto di “innovazione” è stato all’interno di CN relativizzato, perché lo stato dell’arte cambia da paese a paese, e quello che è di frontiera in un paese non lo è ancora o più in un’altra. In questo senso anche i progetti che appaiono più “tradizionali”, ma sono innovativi rispetto alla situazione del proprio paese di origine, hanno il loro impatto e meritano considerazione. Da questo una grande attenzione anche alle compagnie e allo sviluppo del circo contemporaneo che vengono da paesi “emergenti”. La grande circolazione nelle programmazioni di circo degli spettacoli che escono da CN vede affiancarsi anche altri aspetti importanti. Innanzitutto la estrema liquidità delle compagnie. Molte di queste dopo la loro creazione e un percorso fatto insieme dopo pochi anni si sciolgono e danno vita ad altre formazioni. Questo perché il concetto di sperimentazione è nel loro dna, bisogna andare a cercare di nuovo altrove, e quindi fanno fatica a cristallizzarsi in una formazione stabile. Una caratteristica recente, perché se guardiamo alle prime edizioni di CN le compagnie laureate sono ancora in piedi e proseguono in lavori di creazione coerenti con la propria estetica. Infine, nonostante la composizione delle compagnie sia sempre più internazionale, emerge la divergenza di visione tra i diversi filoni di ricerca europei. Per il blocco nordico viene data grande rilievo agli aspetti visual, all’utilizzo di nuovi materiali, mentre il filone mediterraneo è più orientato sulla ricerca drammaturgica, sul linguaggio teatrale; due visioni