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CN è infine un gigantesco progetto culturale che vuole incidere fortemente sulla
realtà della creazione contemporanea in
Europa. Lo era già con JTCE, da cui è nata
la grande evoluzione in Europa, e poi
anche in Brasile e molti altri paesi. È una
dimensione che potremmo scoprire nei
prossimi 2/3 anni perché, oltre a documentare nel presente l’evoluzione del
circo e stimolare e collegare gli operatori,
si prefigge con la stagione del circo contemporaneo 2016/2017 (presentata in
anteprima proprio a Mirabilia) di agire
anche a livello nazionale su ogni paese
europeo, andando a sostenere i teatri
indipendenti dal circuito per impegnarli in
una stagione di circo contemporaneo
estremamente evoluta. Collegare gli operatori e le realtà nazionali per stimolarli a
integrarsi in un sistema europeo forte sui
linguaggi del circo contemporaneo. Inoltre
va a toccare la zona grigia che esiste tra i
diversi generi di spettacolo, con molte
compagnie impegnate in lavori di creazione che sono a cavallo tra danza e circo,
magia e circo, teatro e circo. Uno stimolo,
che è anche un risultato, per un collegamento tra le varie realtà di teatro, circo,
danza che ha già portato allo sviluppo di
spettacoli con una forte contaminazione.
CN non si limita al circo ma nella denominazione intende andare avanti e vedere
cosa c’è dietro la porta. Andiamo oltre il
circo, ma partendo dal circo come linguaggio che può contaminare la nuova creazione contemporanea. Nella storia dell’arte,
nei momenti di grandi cambiamenti storici, nasce qualcosa che può unire tutti gli
altri linguaggi e contaminarli, dare un
senso alla nuova creazione contemporanea. Qualcosa che va a unire le diverse arti
e che in genere è un linguaggio popolare,
capace di collegare a legare tutti gli altri
generi; ed è quello che sta succedendo
con il circo contemporaneo, che non ha
una direzione precisa ma centinaia di direzioni possibili, più avanti è probabile che
questi cammini si uniranno a delle correnti dando vita a filoni nuovi e più definiti e
definibili, ma in questo momento siamo
nella fase interessante di massima apertura, e tutte le strade sono percorribili. Il circo
in fondo è una forma di spettacolo antiprotagonista, è un lavoro d’insieme, al
contrario di altre forma d’arte, e permette
una creazione collettiva alle compagnie, e
questo è il suo grande potere innovativo.
Tra le compagnie laureate c’è una grande
varietà di esiti, dal clown a creazioni folli e
rischiose. La policroma selezione di quest’anno dimostra che non c’è un criterio o
una direzione stabilita. I due parametri
cardine che informavano l’intero processo
di selezione partivano da due quesiti ben
precisi: questo progetto può innovare il
linguaggio dello spettacolo dal vivo contemporaneo? può esistere senza il sostegno di CN?
CN viene riconosciuta come una delle
principali fonti di nuove creazioni e quindi
c’è grande attenzione alle proposte che vi
arrivano. Non solo per i progetti laureati,
ma anche per tutti quelli che arrivano alle
selezioni, che vengono sostenuti dalle
tante strutture attive nel circo contemporaneo, impegnate e interessate nel sostenere compagnie che fanno sperimentazione e ricerca.
Lo stesso concetto di “innovazione” è
stato all’interno di CN relativizzato, perché
lo stato dell’arte cambia da paese a paese,
e quello che è di frontiera in un paese non
lo è ancora o più in un’altra. In questo
senso anche i progetti che appaiono più
“tradizionali”, ma sono innovativi rispetto
alla situazione del proprio paese di origine, hanno il loro impatto e meritano considerazione. Da questo una grande attenzione anche alle compagnie e allo sviluppo del circo contemporaneo che vengono
da paesi “emergenti”.
La grande circolazione nelle programmazioni di circo degli spettacoli che escono
da CN vede affiancarsi anche altri aspetti
importanti. Innanzitutto la estrema liquidità delle compagnie. Molte di queste dopo
la loro creazione e un percorso fatto insieme dopo pochi anni si sciolgono e danno
vita ad altre formazioni. Questo perché il
concetto di sperimentazione è nel loro
dna, bisogna andare a cercare di nuovo
altrove, e quindi fanno fatica a cristallizzarsi in una formazione stabile. Una caratteristica recente, perché se guardiamo alle
prime edizioni di CN le compagnie laureate sono ancora in piedi e proseguono in
lavori di creazione coerenti con la propria
estetica.
Infine, nonostante la composizione delle
compagnie sia sempre più internazionale,
emerge la divergenza di visione tra i diversi filoni di ricerca europei. Per il blocco
nordico viene data grande rilievo agli
aspetti visual, all’utilizzo di nuovi materiali, mentre il filone mediterraneo è più
orientato sulla ricerca drammaturgica, sul
linguaggio teatrale; due visioni