Juggling Magazine december 2015, n.69 | Page 6

Jug n 69:JUG new 09/12/15 15:24 Pagina 4 Cie Pol & Freddy Le Cirque Democratique de la Belgique Festival Humorologie, Kortrijk/Marke foto di Gino Cocquyt ARTI CIRCENSI E COMUNICAZIONE DALL’EXPERIENCE AD UNA STRATEGIA CONDIVISA di Paola Bologna responsabile comunicazione e social media manager Progetto Quinta Parete Tutti noi tifiamo per il pubblico, per i silenzi prima dell’inizio, per quella sua concentrazione di energia che sostiene l’irripetibilità di ogni evento. Tutti noi siamo, prima di tutto, pubblico. Ma cosa cambia quando ci troviamo dall’altra parte, quando entriamo nel nostro ruolo di organizzatori, uffici stampa o artisti? E soprattutto: cosa succede oggi, quali sono le nuove sfide di un periodo storico in cui la parola d’ordine è 4 www.jugglingmagazine.it creare emozioni, in cui si parla di shopping entertainment, come, all’estremo opposto, di disneyficazione dei musei? Lo spettacolo dal vivo parte sicuramente avvantaggiato, perché ontologicamente destinato alla proposta di emozioni ed esperienze, di eventi unici e totalizzanti, che già di per sé - a differenza di quanto succede per i negozi ad esempio - coinvolgono l’utente finale in esperienze multisensoriali, che hanno a che fare più con i de-sideri (inteso nel senso etimologico di lontananze dalle stelle) che con il possesso di qualcosa. Il mondo delle arti cir- censi, poi, gioca davvero in casa, e lo si vede nel potere di richiamo del pubblico che riesce ad esercitare, molto diverso da quello dei suoi compagni di banco nel novero delle attività culturali. Fermo restando che l’ampliamento del pubblico, la sua diversificazione e il suo coinvolgimento restano comunque obiettivo comune di tutti, cosa si può fare, davvero, per ‘creare valore’, in un mondo in cui non è necessario coinvolgere sociologi, psicologi, architetti, progettisti di parchi di divertimento, vetrinisti e ingegneri del suono per migliorare la shopping experience?