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tà del pubblico in tutte le pratiche che
portano tante realtà a fare cultura, proporre spettacoli, organizzare mostre, restaurare e conservare, spendere soldi – spesso
pubblici.
Per anni abbiamo osservato il settore culturale italiano lamentare i tagli continui
alla spesa pubblica, che imperterriti
hanno continuato a limitare le risorse
disponibili. Abbiamo ascoltato le idee di
esperti impegnati ad adattare concetti e
strumenti di business management ed
economia aziendale per gestioni più efficaci ed efficienti della cultura. Abbiamo
contato i laureati in discipline dell’arte e
dello spettacolo finiti alla deriva di master
e specializzazioni e sfociati nel limbo
occupazionale del settore, tra stage senza
fine e impieghi endemicamente a termine. All’opinione condivisa e reiterata di
“qualcosa deve cambiare” – la tanto invocata innovazione del settore –, dopo quasi
dieci anni di lavoro sul campo, siamo
pronte a rispondere: “perché non tutto?”.
E per promuovere un cambiamento radicale, non potevamo che ripartire dalle fondamenta. Alle organizzazioni culturali con
cui collaboriamo proponiamo di riconsiderare tutto quello che sta alla base delle
loro attività, il motore delle decisioni e
delle azioni che determina ciò che hanno
da offrire, culturalmente parlando. Chiediamo di farlo riflettendo su dove è finito il
pubblico in questo sistema (di valori e
gestionale), che importanza hanno i visitatori, gli spettatori, quelli che già esistono e
quelli che potrebbero diventarlo.
L’Audience Development, nella sua definizione condivisa, rappresenta il processo
strategico attraverso cui si allargano, diversificano e coinvolgono i pubblici dell’arte
e della cultura, migliorando le condizioni
complessive dell’esperienza culturale.
L’utilizzo del termine inglese è dovuto al
fatto che la programmazione europea per
il settore culturale ha introdotto questa
dimensione del lavoro degli artisti e degli
operatori come una delle priorità da raggiungere attraverso i finanziamenti assegnati ai progetti di cooperazione. L’agenda
politica culturale dell’Europa per il periodo
2014-2020 investe nella direzione di un
supporto a organizzazioni culturali chiamate a raggiungere nuovi e diversi pubblici, a rivedere il proprio funzionamento per
garantire l’accesso alla cultura come diritto fondamentale legato all’esercizio pieno
della cittadinanza. Nella pratica, questo si
traduce nello sforzo da parte degli operatori di sviluppare progetti e co-produzioni
che abbiano una strategia chiara per lo
sviluppo dei loro pubblici, che assicurino il
maggiore impatto possibile sui cittadini
evitando lo sbilanciamento sul lato della
sola offerta artistica.
Nella nostra pratica, si traduce in un lavoro
che corre su un binario doppio: da un lato,
quello del confronto e della ricerca internazionale sui temi dell’accesso alla cultura e
dell’Audience Development, dall’altro,
quello del supporto, della formazione e
dell’accompagnamento alle organizzazioni
che vogliono ripensarsi in funzione dei propri pubblici. In questa duplice chiave, Melting Pro ha partecipato e partecipa ad alcuni importanti progetti europei che riguardano le strategie di sviluppo e coinvolgimento dei pubblici della cultura. Uno di questi,
il progetto ADESTE (http://www.adesteproject.eu/) ci ha permesso di riflettere su
cosa c’è da imparare per poter davvero
lavorare con l’audience e come lo si
dovrebbe fare all’interno della propria organizzazione, con quali strumenti e competenze. Abbiamo così messo a punto un percorso di formazione e accompagnamento,
testato con alcune organizzazioni della
scena culturale italiana, tra cui la Fondazione Romaeuropa e il Consorzio Teatri di
Bari. A partire dall’esperienza di ADESTE Audience DEveloper: Skills and Training in
Europe, abbiamo iniziato a stringere contatti e collaborazioni con altre realtà interessate ad approfondire le forme della relazione con il pubblico. In questo contesto è
nato il dialogo con l’Associazione Giocolieri
e Dintorni, con la volontà di puntare i riflettori sui pubbl ici delle arti circensi e di sostenere operatori e compagnie nella loro
capacità di avere un impatto, non solo
estetico, ma anche sociale ed economico.
Il carattere interattivo, immersivo, totalizzante dell’esperienza del circo è il punto
di partenza per esplorare le potenzialità di
una forma d’arte che sa stabilire un legame molto forte con il pubblico, ma deve
fare i conti con la sfida di portarlo sotto il
proprio tendone o davanti al palco e agli
artisti. Facciamo parte di Quinta Parete
per rispondere a questa sfida e accompagnare gli operatori del circo contemporaneo in un percorso di rilettura di come
gestiscono le compagnie e il rapporto con
il pubblico, con l’obiettivo di sviluppare
nuovi e diversi spettatori e creare legami
ancora più stretti, ancora più unici.
CORSO DI FORMAZIONE IN AUDIENCE DEVELOPMENT
DESTINATARI : Il corso è rivolto agli operatori del settore di circo
Il progetto Quinta Parete promuove il primo “Corso di formazione in Audience
Development” per gli operatori di circo contemporaneo, a cura di Melting Pro
Learning.
contemporaneo che si occupano di progettazione strategica,
programmazione artistica, comunicazione e marketing.
OBIETTIVI : Sviluppare competenze chiave per lo sviluppo di una strategia di
METODOLOGIA : Alternanza di workshop intensivi in presenza,
allargamento e diversificazione dei pubblici del circo contemporaneo;
Trasferire concetti e strumenti di pianificazione strategica e gestione della
relazione con il pubblico da applicare a