sassolino di ghiaia in tutta la sua esistenza. Questi tizi, iniziano a fare delle affermazioni tipo“ chiunque, dal muratore al tredicenne che portava da bere agli operai che trasportavano sulle spalle le rocce che sarebbero servite a edificare il Duomo di Milano, erano consci che si stavano impegnando per l ' evoluzione dell ' Architettura”. Ovviamente è falsissimo. Ma scrivere che, come Artemisio, si era lì per lavorare, non suona epico.
Artemisio non era proprio Artemisio. In realtà si chiamava John Lannon. Ed era nato in America. Quella dei Navajos di Tex Willer. Il suo attuale capo, per rispetto a John Lennon – uno dei miti musicali, ma non solo, che lo aveva accompagnato nella sua formazione di artista – quando lo assunse gli chiese di poterlo chiamare diversamente.
Il punto era che il cantante italiano, per quanto rivoluzionario e con programmi di esistenze spericolate, non se la sentiva di avere alle proprie dipendenze uno che differiva dall’ autore di“ Imagine” solo per una lettera. Per una vocale. Una vocale che quei maledetti inglesi pronunciavano clamorosamente sbagliata! D’ altra parte John Lannon quel nome e cognome se l’ era trovato incollato addosso per giustizia. Un suo bisnonno, nell’ Ottocento, era emigrato dalla Calabria ed aveva raggiunto la statua della Libertà. Non si erano presentati solo perché lei era alta. Molto. Comunque, all’ America, il parente, regalò nell’ immediato la sua valigia di cartone lisa dalla salsedine e dalla sfiga di essere nato nella parte
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