Il Panificatore Italiano - Giugno/Luglio 2024 | Page 54

Speciale Mondo Pizza • Pizza in teglia / Il marketing
Non esiste più nessun prodotto che si venda da solo
Ricordo che è necessario comunicare le ricette , gli impasti e “ storia ” di queste pizze , così come si è fatto negli ultimi anni per il pane . La pizza non si vende più da sola : il consumatore ha alzato i proprio standard e ha esperienza di vari tipi dal consumo fuori casa : dalla pizza gourmet a quella di panificazione . Ormai dichiarare il tipo e la provenienza di una mozzarella è la normalità .
sidiano i quartieri e le città , mentre le catene del food service generalmente sono localizzate solo nelle zone di grande traffico , spesso lontani dal centro cittadino . Ne consegue che gli utilizzi preferenziali della pizza in teglia siano :
• La pausa pranzo veloce
• Lo snack durante la giornata
• L ’ asporto per l casa o l ’ ufficio
• Lo sfizio da aggiungere all ’ acquisto del pane
Il servizio deve essere … un servizio !
Per chi produce la pizza in teglia , non vi è l ’ obbligo di avere i tavoli per la consumazione sul posto , ma è obbligatorio avere vassoi , packaging e accessori idonei per consumare e trasportare la pizza . Recentemente un panificatore mi ha servito la pizza calda in un sacchetto con il risultato che , una volta arrivato a casa ed estratta dal sacchetto , gran parte del topping è rimasto appiccicato all ’ incarto rovinando l ’ effetto e l ’ esperienza di consumo . Quindi bisogna riporre un po ’ di attenzione anche in questi dettagli per il consumatore e anche un po ’ per non vanificare il vostro lavoro .
Parlando strettamente dell ’ offerta di prodotto analizziamo le chiavi del successo di Alice Pizza ( una catena ) o di un panificatore-mito come Gabriele Bonci e il suo Pizzarium ( 21 anni di attività a Roma ) o della stessa Eataly :
• una pizza leggera molto alveolata e croccante con topping di grande qualità ;
• ricette classiche e innovative , tradizionali del mondo pizza o nazional popolari ( carbonara , cacio e pepe oggi sono di gran moda );
• una varietà di ricette che gioca sul provarne di tipi diversi sullo stesso vassoio , ancora nella logica ne provo una classica-leggera e una più gustosa ;
• la continua sfornata durante la giornata che da un ’ idea di freschezza continua ;
• un ’ identità di specializzazione e competenze sul prodotto , sulle sue ricette , sul gusto e utilizzo
• un prezzo al kg dai 20 ai 30 € kg che vale tutto quanto esposto sopra , ma che porta a uno scontrino medio intorno agli 8-10 € in linea con altre soluzioni di pasto sul mercato .
Ora se esco dall ’ ufficio o da casa a Milano e non voglio andare da un panificatore-destination ( Longoni , Del Mastro , Polveri , ecc ..), ma mi fermo dietro l ’ angolo dove ci sono due panifici , trovo una situazione opposta a quanto descritto :
• Una pizza alta con tanta pasta e poco topping a rischio soffocamento ;
• Un topping , e prendo ad esempio la mozzarella , che dopo il pomodoro è un ingrediente base , che è un surrogato di mozzarella , una striscia bianca , gommosa e filante ;
• Lo stesso prodotto in vetrina dalle 9 di mattina alla sera e qualche volta anche il giorno dopo . Nessuna concessione alla stagionalità ;
• L ’ impossibilità di poter comporsi il vassoio con tipi di pizza diversi , a meno che tu non voglia mangiare due
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