Il Panificatore Italiano - Giugno 2025 | Page 71

E se non si hanno capitali? Tutto è possibile, ma sarà difficile ottenere finanziamenti che non leghino l’ imprenditore per moltissimo tempo. Per chi voglia mettersi in proprio dopo anni di lavoro dipendente consiglio però di valutare queste due risorse raramente considerate: la liquidazione e la Naspi. La liquidazione può essere usata se ci si licenzia dopo aver lavorato alle dipendenze di altri. La Naspi interviene, invece se si viene licenziati, come sussidio. Esiste però un altro modo per utilizzarle.
Quale? Se si viene licenziati, l’ azienda paga un’ indennità“ una tantum” di 1.500 ¤, però la Naspi interviene garantendo un’ alta percentuale dello stipendio per un periodo di 24 mesi. Quasi sempre si usa questo denaro come sussidio, ma se si ha l’ intenzione di creare una tua azienda e aprire la partita IVA, l’ INPS può anticipare i 24 mesi di Naspi in un’ unica rata e di solito elargisce il denaro in tempi ragionevoli. Per l’ INPS è un investimento e per chi viene licenziato una possibilità. Se si ha qualche anno di esperienza … è una possibilità interessante!
Se ci si trova in una situazione di sovraindebitamento, per esempio un’ attività storica da preservare, un contratto di affitto avviato e si è bloccati da problemi burocratici, che cosa si può fare? Prendiamo il caso di un contratto d’ affitto sottoscritto e onorato, anche se l’ azienda non è in attività per problemi burocratici. Innanzitutto, consiglio di leggere e firmare i contratti di affitto con attenzione considerando i costi nell’ ipotesi di una disdetta. Può essere che ci si rimetta la caparra, che si paghi un anno di affitto, ma se la situazione perdura, disdire consente di non pagare altri anni di affitto senza poter lavorare. Non è che uno a un certo punto, se non lavora più, si deve per forza continuare a pagare: se il contratto è di 6 + 6, anni disdicendolo si pagherà una penale, ma questa non sarà mai uguale a 6 anni di affitto. Le vie di fuga a volte ci sono, ma non vengono volutamente valutate per un eccesso“ di passione”. Quello che spesso accade è che si usa il cuore, si pensa“ sono sicuro che questa azienda funzionerà” e intanto il debito aumenta. Essere lucidi significa considerare per bene quanto tempo si è disposti a stare in stand-by che, detto un po’ crudamente, sta per:“ quanti soldi e risorse si è disposti a buttare via senza avere nessuna garanzia di quando si potrà partire”.
Si deve mollare anche se si ha la certezza di un buon fatturato? Quando ci sono queste situazioni dico sempre che è“ meglio arrossire subito che impallidire dopo”, per cui bisogna affrontare subito la questione e non pensare:“ vedrai che tra un po’ … perché dietro quel po’ potrebbero esserci degli anni.
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