IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 99

Scuola era frequentata personalmente dall'Imperatore con i suoi figli e figlie, la sua guardia personale ed altri membri della corte, per ascoltare le lezioni che impartivano i "saggi" benedettini arrivati, in molti casi, da monasteri lontani: dall'Italia vennero ad Aquisgrana Paolo di Pisa, Paolino d'Aquileia, Paolo il Diacono di Pavia, ecc.; dalla Spagna venne uno dei Signori di Tharsis con la missione di spiare la marcia della cospirazione Golen, portando al suo ritorno preoccupanti notizie sulla magnitudine e profondità del movimento nemico: si chiamava Tiwulfo di Tharsis e fu famoso per il suo libro scritto nella Scuola Palatina, intitolato “De Spiritu Sancto Bellipotens”. Nonostante queste provenienze, la maggior parte dei maestri erano irlandesi ed anglosassoni, come dire Golen e seguaci dei Golen. Tra gli ultimi bisogna menzionare il cervello della Scuola Palatina e della diffusione generale che, a partire da essa, si sarebbe data alla "cultura benedettina": mi riferisco ad Alcuino di York, discepolo della Scuola di San Beda, il Venerabile, che si incorpora alla Scuola Palatina nell'anno 781 e dirige tra il 796 ed l’804, data della sua morte, la Scuola del monastero San Martino a Tours. Il suo Schola Palatina è il fulcro del chiamato "riconoscimento carolingio", al quale contribuiscono efficacemente le sue opere, di ispirazione classica e neoplatonica, basate sui concetti di Prisciano, Donato, Isidoro, Beda, Boezio, tali come De Ratione Animae, o i suoi famosi manuali che governarono durante secoli l'educazione europea: De grammatica, De dialectica, De rhetorica, De orthographia, ecc. Dalla Scuola Palatina escono le idee per la “Enciclica de litteris colendis”, le cui risoluzioni approvate da Carlo Magno avevano la forza di una legge, che ordinavano la creazione, in tutti i monasteri e cattedrali, di Scuole per Sacerdoti e laici: in esse si sarebbe dovuto insegnare il Trivium, il Quadrivium, la Filosofia e la Teologia. Il Trivium e il Quadrivium formavano le chiamate "Sette arti liberali": il Trivium conteneva la Grammatica o Filologia, la Retorica e la Dialettica; e il Quadrivium, l'Astronomia, Geometria, Aritmetica e Musica. Naturalmente l'insegnamento di certe materie era a carico dei monaci benedettini, che si erano preparati per questo durante 200 anni ed erano gli unici che disponevano di sufficienti maestri e materiale plastico con il quale compiere l'ordine reale, che essi stessi avevano ispirato. E i benedettini Golen avevano ben chiaro come dovevano educare le menti europee in modo che nei tempi a venire si sperimentasse Collettivamente l'imperiosa necessità di un Tempio locale: allora il Collegio di Costruttori Golen, che molto presto si sarebbe messo in marcia, avrebbe innalzato Templi di Pietra mai visti prima, Cattedrali magnifiche, Costruzioni che in realtà sarebbero state macchine di pietra di tecnologia Atlante oscura, diretta a trasmutare la mente del credente e aggiustarla all'Archetipo collettivo della Razza ebrea, che è lo stesso di quello del Gesù Cristo archetipo. Alcuino, che si faceva chiamare “Flacco” in onore al poeta latino Orazio, dirigeva i circoli culturali benedettini Golen che circondavano l'Imperatore. In certi cenacoli si respirava un'aria biblica e giudaica molto intensa: il proprio Carlo Magno esigeva essere chiamato "David", e il suo fedele consigliere Eginardo, per esempio, chiedeva di essere chiamato Beseleel, dal costruttore del Tabernacolo nel Tempio di Gerusalemme. È in questo speciale microclima ambientato dai benedettini Golen, che all'Imperatore e ai suoi principali collaboratori della nobiltà franca, si stava lentamente facendo il lavaggio del cervello e si stava condizionando per adottare il "punto di vista Golen" a proposito