IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 97
che avrebbero visto passare per le loro terre i monaci anglosassoni. Il maggior esponente
di questa corrente benedettina inglese fu, indubbiamente, San Bonifacio.
Procedeva dal convento benedettino di Nursling ed il suo vero nome era Winfrido
(Wynfrith): il Papa benedettino Gregorio II gli concesse il nuovo nome di Bonifacio
nell'anno 718, insieme alla missione di evangelizzare i germani. La verità, dietro tutto
questo movimento, era che i Golen sospettavano che i germani conservassero ancora le
Pietre di Venus ed altri artefatti degli Atlanti bianchi e procuravano scovarli a tutti i costi.
Per questo San Bonifacio, per esempio, si impegna nel distruggere l'antichissimo Leccio
del Dio Donar (Thor), a Geismar, nell'anno 722, cercando di incontrare la Pietra che una
tradizione germanicana scondeva tra le radici dell'albero. Anche se questa non era una
missione che il proprio San Bonifacio avrebbe svolto personalmente con le sue mani: per
quello contava con migliaia di Golen benedettini sotto i suoi ordini; la famosa Pietra di
Venus dei sassoni, per esempio sarebbe stata cercata durante cinquant'anni e sarebbe
costata ai sassoni, che al finale la persero, migliaia di vittime, attribuite in seguito
cinicamente agli "sforzi della cristianizzazione". San Bonifacio non era, infatti, un vero
predicatore ma un grande esecutore dei piani della Fraternità Bianca: gli Arci-Golen,
occulti nei monasteri, ed i Papi benedettini, gli riveleranno questi piani in forma di direttive
che lui compirà fedelmente. Uno dei suoi atti più fruttuosi per questi piani, per esempio, fu
l'universale diffusione che impresse all'idea della superiorità del Vescovo di Roma, il
rappresentante di San Pietro sulla Terra, su qualunque altra gerarchia ecclesiastica o
regia: in conformità a quest'idea si stabilirà il potere del papato nell'Alto Medioevo. Ed
il papato, il papato benedettino e Golen, si capisce, gli risponderà di conseguenza,
dotandolo del Palio arcivescovile che gli permetterà di nominare i suoi propri Vescovi e
completare la gerarchia dei suoi Sacerdoti.
Nell'anno 737, a Roma, riceve dalle mani di Gregorio III la massima riconoscenza: sarà
Legato pontificio in Germania e disporrà di ampi poteri per agire. A quei tempi, "Germania"
includeva il Regno Franco, il più forte della cristianità europea. Infatti, la nomina di San
Bonifacio, aveva come oggetto di liberargli le mani per portare a termine un piano tanto
audace quanto sinistro; nell'Impero Romano d'Oriente, o Impero Bizantino, il Patriarca
della Chiesa era normalmente sottomesso alla volontà dell'Imperatore; in Occidente
sarebbe stato necessario ristabilire il potere imperiale, però fondato su una relazione di
forze completamente diversa: qui, il Papa avrebbe dominato i Re e gli Imperatori, il
sacerdote avrebbe dominato il Re e la Conoscenza del Culto avrebbe dominato la
Saggezza del Sangue Puro. E lo strumento per questo piano, che avrebbe permesso a
sua volta concretizzare i piani della Fraternità Bianca e dei Golen, sarebbe stato quello
della famiglia franca dei Pipinidi.
I Re Merovingi si facevano chiamare "Divini" perché affermavano discendere dagli Dei
Liberatori: per il giudeocristianesimo, che sosteneva attraverso la Bibbia un'identica
discendenza di tutti i mortali da Adamo ed Era, quell'origine non significava niente; l'unico