IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 79

prudente oblio. Per comprendere le intenzioni che i Signori di Tharsis nascondevano dietro la loro conversione ed instaurazione del Culto alla Vergine, non c'è niente di più rivelatore che osservare la Scultura con la quale sostituirono la Statua di Vesta. Le cose erano abbastanza cambiate dall'Epoca dei cartaginesi. Adesso la Villa era formata da un'enorme Residenza Signorile nella terra dominicata e di circa 50 ettari di terra indominicata dedicata alla coltivazione; un villaggio di contadini, chiamato Villa di Turdes, si era innalzato vicino alla Residenza dei Signori di Tharsis; e a un bordo del villaggio, su una collina che scendeva dolcemente verso la Residenza Signorile, i Signori di Tharsis avevano fatto in modo che si usasse come Chiesa e Parrocchia locale una bellissima Basilica romana. I Catecumeni che andavano a sentire la missa catechumenorum ed i Fedeli, che in seguito avrebbero assistito alla particolare missa fidelium, giungevano fino all'atrium, un cortile circondato di colonne e passavano vicino alla fonte chiamata Cantharus, prima di entrare nella navata centrale. Costruita su un piano rettangolare, la basilica aveva tre navi: due navi laterali che formavano la Croce, la nave centrale, che era divisa da due colonne di sedili, occupati, alla destra dagli uomini e, alla sinistra, dalle donne; la navata centrale terminava con l'abside, una cupola allargata ed elevata dove stava il Sanctuarium. Normalmente, in tutte le chiese dell'Epoca, il fondo all'abside si trovava la Sedia Episcopale, che era il trono occupato dal Vescovo, insieme ad altre sedie per i Sacerdoti. Nella Basilica di Tharsis, la Sedia Episcopale, come vedremo in seguito, era stata ceduta alla Santissima Vergine. Di fronte alla Sedia Episcopale, nel centro del Santuario, si trovava la sacra mensa dell'Altare e, sopra, gli strumenti del Culto: il Calice, la Patena e la Lampada Perenne. Il momento culminante della Messa dei Fedeli, avviene immediatamente dopo che il Sacerdote pronuncia le parole che costituiscono l'Eucarestia: allora recita l'epíclesis, un'invocazione allo Spirito Santo sollecitando il suo concorso per propiziare il miracolo della trasmutazione del Pane e del Vino e muove una tendina che lascia esposta, alla vista dei fedeli, la Divina Immagine della Vergine. I Fedeli rimanevano assorti nella Contemplazione: la Scultura della Vergine di legno dipinto, di piccole dimensioni: 70 cm di altezza, 30 di larghezza e 30 di profondità; si vedeva seduta, con un'espressione maestosa, su una Sedia anch'essa di legno; il volto di bei lineamenti occidentali, visto che riproduce una delle Dame di Tharsis, e sorride dolcemente mentre i suoi occhi guardano fissi in avanti; i capelli cadono nella forma di 16 trecce finemente intagliate, che sorgono immediatamente sotto la Corona; perché tanto Essa, come il Bambino, esibiscono gli attributi della Dignità Reale: entrambe le Corone sono triple ed ottagonali; in quanto al Bambino, si trova seduto sul suo grembo, sul ginocchio sinistro, mentre Essa amorosamente, lo sostiene dalle spalle con la sua mano sinistra: a differenza della Scultura del Vergine, che è di legno dipinto, quella del Bambino è di Pietra Bianca; Vergine di Legno, Bambino di Pietra: il Volto della Vergine è dipinto di un Bianco immacolato, i Capelli d’Oro, il Corpo di Rosso e la Sedia di Nero; con la mano destra, la Vergine impugna un fascio di 16 Spighe di Grano e una Barra, con la mano sinistra sostiene il Bambino; i suoi piedi sono separati, così come le sue ginocchia, e sotto il piede destro si vede, schiacciata, assommarsi la testa di un serpente; il Bambino Kristo Re, invece, guarda fissamente in avanti, nella stessa direzione in cui osserva la sua Divina Madre, ha un libro nella mano sinistra mentre con la destra realizza un gesto che mostra un angolo retto tra il dito indice ed il pollice.