IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 74

della Morte si toglie e Frya, nuovamente trasformata in corvo, ritorna velocemente da Navutan . Ma era già tardi: giusto nel momento di arrivare, Navutan esala l'ultimo sospiro e il suo occhio si sta chiudendo per sempre. Frya comprende che sarà impossibile rivelare a Navutan il segreto della morte poiché è appena morto e già non potrà leggere la Chiave Kalachakra. Ed è così come, senza perdere un istante, Frya prende la decisione che salverà Navutan e la Razza bianca: si trasforma in Pernice e penetra nuovamente dentro Navutan . La Chiave Kalachakra deve lasciarla fuori, visto che solamente essa può esistere nel Profondo di Se Stesso. Frya deve rivelare a Navutan il Segreto della Morte non solo per ottenere la sua resurrezione, ma anche che il suo Consorte la comunichi agli uomini; d'altra forma la sua immolazione sarebbe stata invano. Inoltre, come esporre a Navutan il Segreto della Morte senza la Chiave Kalachakra, senza mostrargli quello strumento dell'incatenamento spirituale, per la sua comprensione? E Frya lo decide in quell'istante: come pernice, danzerà il Segreto della Vita e della Morte. Esprimerà, con la danza, la Più Alta Saggezza che sia possibile comprendere dall'uomo mortale da Fuori di Se Stesso. E Frya, danzando nel Profondo di Se Stesso, rivela a Navutan il Segreto procedente da Fuori di Se Stesso. E Navutan lo comprende, si rompe l'incantesimo causato dal Frutto dell'Albero della Vita e della Morte e resuscita nuovamente come immortale. Inoltre nello scendere dall'Albero della sua crocifissione, si rende conto che il suo corpo si è trasmutato e adesso è di Pietra Pura; e che può comprendere e esprimere la Lingua degli Uccelli. Allora Navutan insegna agli Atlanti bianchi le 13 + 3 Vrune mediante la Lingua degli Uccelli e li incammina a comprendere il Segno dell'Origine, "con il quale otterranno la Più Alta Saggezza, saranno immortali mentre lo Spirito rimane incatenato all'animale uomo e conquisteranno l'Eternità quando vinceranno la Battaglia contro le Potenze della Materia e saranno liberi nell'Origine". Fino a qui ho riassunto, dottor Siegnagel, la storia di Navutan , d'accordo con il racconto mitico degli Atlanti bianchi. Era facile avvertire che aveva molti punti in comune con la storia evangelica di Gesù Cristo: entrambe le storie trattavano di un Dio fatto uomo; entrambi gli Dei nascevano da una Vergine; entrambi muoiono per crocifissione volontaria; entrambi resuscitano; entrambi lasciano il testamento della loro Saggezza; entrambi formano discepoli ai quali rivelano la "buona novella", che questi dovranno comunicare ai loro simili; entrambi affermano che "il Regno non è di questo Mondo"; eccetera. Ma è evidente che esistono, anche, differenze fondamentali tra entrambe le dottrine. Forse le più accentuate sono le seguenti: Navutan viene per liberare lo Spirito dell'Uomo dalla sua prigione nel Mondo del Dio Creatore e, pertanto, niente di quello che accade qui può essenzialmente profanarlo e molto meno pregiudicarlo eticamente; lo Spirito è Innocente e puro nell'Eternità dell'Origine; per questo Navutan afferma che lo Spirito Iperboreo, appartenente ad una Razza Guerriera, può manifestare solamente una attitudine di ostilità essenziale verso il Mondo del Dio Creatore, solo può ribellarsi di fronte all'Ordine Materiale, solo può mettere in dubbio la Realtà del Mondo che costituisce il Grande Inganno, solo può rifiutare come Falso o Nemico. Ciò che non sia prodotto da Se Stesso, cioè, dallo Spirito, e solo può incoraggiare un unico proposito con Saggezza: abbandonare il Mondo del Dio Creatore, dove è schiavo, e tornare all'Mondo dell'Inconoscibile, dove