IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 75

sarà nuovamente un Dio. Contrariamente, Gesù Cristo viene per salvare l'Anima dell'Uomo dal Peccato, della Violazione della Legge del Dio Creatore; l'Anima è Creata dal Dio Creatore e deve ubbidire ciecamente alla Legge di suo Padre; tutto quello che succede qui influisce eticamente nell'Anima e può aumentare la sua quota di Peccato; l'Anima non è innocente né pura poiché l'uomo si trova in questo Mondo come castigo per un Peccato Originale commesso dai Padri del Genere Umano ed eredita, di conseguenza, il Peccato Originale; per quello Gesù Cristo afferma che l'Anima dell'Uomo, la creatura più perfetta del Dio Creatore, deve solo manifestare un'attitudine di amore essenziale verso il Mondo del Dio Creatore, deve solo accettare con rassegnazione il suo posto nell'Ordine Materiale, deve solo credere nella Realtà del Mondo, deve solo accettare come Vero ed Amico quello che prova di venire in Nome del Dio Creatore, e deve solo incoraggiare un unico proposito con Saggezza: rimanere nel Mondo del Dio Creatore come pecora ed essere pascolata da Gesù Cristo o dai Sacerdoti che lo rappresentano. Essere Dio o essere pecora, questa è la questione, dottor Siegnagel. Come ho anticipato, quando la legge imperiale dell'anno 392 minacciò di considerare "un crimine di lesa maestà" la pratica dei Culti pagani, era molto tempo che la Casa di Tharsis aveva accettato il Cristianesimo come sua religione familiare. Logicamente, i Signori di Tharsis vedevano chiaramente la marcia dei tempi, e la loro unica priorità, dalla distruzione di Tartesso, era dare compimento alla missione familiare e preservare la Spada Saggia. Questa priorità familiare determinava una Strategia per la sopravvivenza della Stirpe, sopravvivenza che poteva vedersi fortemente minacciata in seguito ad una persecuzione: erano tempi difficili quelli del secolo IV, la decadenza di Roma percepita da Polibio nel secolo II A.C., si era convertita in realtà. L'Impero, attaccato in tutte le sue frontiere da popoli invasori, ha incorporato reggimenti interi di mercenari ed ha consegnato il comando degli eserciti ai barbari; l'agricoltura dei piccoli produttori si era rovinata secoli prima ed era sparita in Italia, assorbita dai grandi proprietari terrieri: solo sopravvivono, in quei giorni, i latifondi coloniali, tra di essi, quello che posseggono in Spagna i Signori di Tharsis, che già non sono Re ma una famiglia di proprietari terrieri e funzionari ispanico romani, devono agire con estrema cautela. Il Cristianesimo, che si è imposto ai vertici del Potere imperiale, adesso è appoggiato dalle lance e dalle spade dei legionari. Ma questo "Cristianesimo", chiaramente, non contiene principi dottrinali che risultano assolutamente inaccettabili dai Signori di Tharsis: esattamente come essi appresero duramente nella loro guerra contro i Golen, i Miti, le Storie Leggendarie, gli Argomenti che sono scritti nel Cielo, possono tornare a ripetersi sulla Terra. Ed essi erano disposti ad accettare la storia di Gesù, ed anche il messaggio, la buona novella, come una specie di aggiornamento del Mito di Navutan : i Signori di Tharsis diventeranno Cristiani perché guarderanno alla storia di Gesù con l'ottica della Saggezza Antica; e non discuteranno le differenze, anche se le avranno sempre presenti e non le dimenticheranno. Abbracceranno la Croce e celebreranno i sacramenti della Chiesa di Roma; a tutti gli effetti saranno Cristiani consacrati; daranno anche i loro figli alla Chiesa. Però tra di loro, nel seno della Casa di Tharsis, solo riconosceranno come Verità quello che coincide con la storia di Navutan o con altri frammenti della Saggezza Iperborea che la famiglia ancora conserva. Come al loro tempo gli Gnostici ed i Manichei e come in seguito faranno i Catari e gli Albigesi, essi accetteranno solamente una parte degli Evangeli, specialmente quello di Giovanni, e rifiuteranno a priori l'Antico Testamento. Questo è quello che affermavano: il