IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Página 70
turdetania si romanizzò, l'uso del latino divenne popolare e si costituirono dei grandi
latifondi rurali, proprietà dei governatori della provincia, magistrati o Capi militari.
Verso il secolo I A.C., la Casa di Tharsis si era imparentata con la nobiltà romana ed era
abbastanza forte in Betica, una provincia che contava con 175 città, molte di esse ricche e
fiorenti come Corduba (Cordova), Gades (Cadice), Hispalis (Siviglia) o Malaca (Malaga).
Sulla base della fattoria ceduta dai cartaginesi e le restituzioni fatte dai romani, i Signori di
Tharsis svilupparono una Villa romana rustica, edificando una Residenza Signorile ed
ampliandola con l'acquisizione di grandi estensioni di terreno per la coltivazione; cereali,
olivi e viti, facevano parte della produzione principale, oltre ad alcuni minerali che ancora
venivano estratti nella sierra Catochar. Bisogna chiarire che i romani la accatastarono
come "Villa di Turdes" e che i suoi membri furono chiamati "Signori di Turdes" durante il
tempo in cui governo l'Impero Romano, anche se io li seguirò chiamando Signori di
Tharsis per mantenere la continuità del racconto.
Come tutte le famiglie di proprietari terrieri ispanico romani, possedevano una residenza in
Città dove rimanevano la maggior parte dell'anno; tuttavia, ogni volta che potevano,
preferivano ritirarsi nella tenuta di campagna poiché il loro maggior interesse era stare
vicino alla Caverna Segreta.
I Golen non avevano nessuna possibilità di influire sulla popolazione romana e il loro
potere si conservava intatto solamente in Lusitania, in alcune regioni della Gallia, in
Britannia e Hibernia. Dopo le campagne di Giulio Cesare, questo potere sembrò diminuire
completamente e, durante un certo tempo, si credette che la minaccia fosse stata
definitivamente scongiurata. Questo, come si vide in seguito, era un errore di
valutazione, una nuova sottovalutazione della capacità dei Golen per portare a
termine i loro piani.
Con rispetto al Culto del Fuoco Freddo, i Signori di Tharsis non ebbero problemi nel
reintrodurlo poiché i romani erano notevolmente tolleranti in materia religiosa e, inoltre,
anch'essi adoravano il Fuoco fin da Epoche remote. Nella Villa di Tharsis costruirono un
Lararium dedicato a Vesta, la Dea romana del Focolare Domestico: lì, di fronte alla statua
della Dea Vesta-Pyrena, ardeva la Lampada Perenne del Focolare, la fiamma Lar, che
non doveva essere mai spenta. Nonostante si trattasse adesso di un Culto privato, la
Casa di Tharsis non aveva perso la sua fama di famiglia di mistici e taumaturghi, e
velocemente la loro Villa si convertì in un altro luogo di pellegrinaggio azione per i
cercatori dello Spirito, senza raggiungere, naturalmente le proporzioni dell'Epoca di
Tartesso. La famiglia dette a Roma buoni funzionari e militari, e, a parte contribuire con la
sua produzione di alimenti e minerali, la provvide anche di Aruspici, Auguri e Vestali.
Dodicesimo Giorno
L'imperatore Costantino, con l'editto di Milano dell'anno 313, legalizza il Cristianesimo e gli
concede diritti equivalenti a quelli dei Culti pagani ufficiali. Verso il finale del secolo IV,
nell'anno 381, per opera dell'imperatore Teodosio I, si dichiara il Cristianesimo "religione