IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 42

Sacrificio, si capisce che manifestassero predilezione verso i popoli i cui Culti si personificavano in Dei maschi e un certo disprezzo per quelli che adoravano delle Dee. In un tempo molto breve questa attitudine di indifferenza o disprezzo, quando non di franco rigetto, che i Golen dispensavano alle Dee, sarebbe entrata in collisione con la forma così particolare che aveva acquisito nel mio popolo iberico il Culto di Belisana. Però essi contavano, certamente, sull'appoggio delle Potenze della Materia. In altro modo non si spiegherebbe il loro successo, infatti in relativamente poco tempo, riuscirono a dominare i popoli della Spagna, e, anche, quelli dell’Hibernia, Britannia, Armonica e della Gallia. Nonostante il crescente potere dei Golen, la loro sinistra dottrina non avrebbe causato nessun danno ai Signori di Tharsis, sempre disposti ad accettare tutto quello che avesse contribuito a perfezionare la pratica del Culto. Non furono i Sacrifici all'Uno quelli che determinarono la sorte della mia famiglia ma un'altra attività che i Golen realizzavano con grande energia: procuravano, con tutti i mezzi, di far eseguire la seconda parte del Patto Culturale. Cioè, anche se non era più necessario fare la guerra con i popoli del Patto di Sangue, visto che erano stati sconfitti culturalmente, permanevano intatte molte opere megalitiche degli Atlanti bianchi e questo costituiva "un peccato che reclamava il Cielo". "I popoli del Patto Culturale mancarono al loro compromesso con gli Dei e questa colpa sarebbe stata castigata severamente"; tuttavia, e per loro fortuna, esisteva una soluzione: praticare il Sacrificio con il massimo rigore e assecondare i Golen nel compimento della missione. In altre parole, i popoli nativi dovevano adesso consacrarsi al Sacrificio, sacrificarsi e sacrificare e, come ricompensa, i Golen li avrebbero liberati dal castigo Divino realizzando essi stessi la distruzione delle opere megalitiche o la loro neutralizzazione. Questo sarebbe stato tutto, se non fosse stato che gli Dei avevano dato un avvertimento e chi non l'avesse ascoltato avrebbe rischiato di essere distrutto senza pietà come lezione per il resto degli uomini: quello che non sarebbe stato perdonato in nessuna maniera da lì in avanti, poiché la Pazienza degli Dei era finita, era il ricordo del Patto di Sangue e la ricerca della Saggezza. Questo era ciò che era proibito, quello che era abominevole agli occhi degli Dei. Però la cosa più proibita e la più abominevole, un peccato irrimediabile, era senza dubbio il voler conservare la Pietra di Venus. Colui che non avesse consegnato volontariamente ai Sacerdoti del Culto, o ai Golen, la Pietra di Venus, avrebbe sofferto la condanna allo sterminio, cioè, avrebbe pagato con la distruzione di tutto il suo lignaggio, con l'annichilimento di tutti i membri della Stirpe. Inoltre bisogna dire che i Golen entrano in possesso velocemente di quasi tutte le Pietre che ancora rimanevano in mano dei popoli nativi. A differenza dei Sacerdoti del Culto, essi solo rimettevano alcune pietre alla Fratellanza Bianca: altre le riservavano da utilizzare in atti di magia, infatti si vantavano di conoscere i loro segreti e di poterle impiegare in favore dei loro piani; e queste le denominavano, spregiativamente, uova di serpente. I Signori di Tharsis, chiaramente, non confidarono mai nei Golen né si spaventarono per le loro minacce. Però la Spada Saggia era una realtà che era divenuta una leggenda popolare e che non si poteva negare facilmente: i Golen sospettarono fin dal principio che in quest'arma esistesse il segreto di un vestigio del Patto di Sangue. Visto che i Signori di Tharsis non accettavano di consegnarla volontariamente e che, non poteva essere comprata a nessun prezzo, decisero di applicare contro di essi tutte le risorse della loro magia, i diabolici poteri dei quali li avevano dotati le Potenze della Materia. E qui la sorpresa dei Golen fu grandissima infatti verificarono che quei poteri non potevano niente contro il Fuoco demenziale che accendeva il sangue dei Signori di Tharsis. La pazzia,