IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 41
avrebbe portato più pace, progresso e civiltà di quella raggiunta fino a quel momento dai
popoli del Patto Culturale, un'idea che un giorno avrebbe reso questi beni permanenti e
avrebbe avuto fine per sempre il male e la guerra: questa rivelazione, questa conoscenza,
quest'idea, si sintetizzava nel seguente concetto: l'unicità di Dio di fronte alla
molteplicità dei Culti. I Golen, in effetti, erano venuti per illuminare i popoli ed i Sacerdoti
di tutti i Culti sulla molteplicità dei Volti (aspetti) di Dio e la necessaria unità che esso
mantiene nel proprio ambito; questa era la formula: "in cima a tutte le cose c'erano gli Dei
ed in cima a tutti gli Dei c'era L'Uno". Per questo essi non pretendevano di rimpiazzare gli
Dei, né cambiare il loro Nomi e neanche alterare la forma dei Culti: "è naturale, dicevano,
che Dio possegga molti Nomi dal momento che Egli esibisce molti Volti; è comprensibile,
anche, che esistano vari Culti per adorare i distinti Volti di Dio; niente di questo offende
Dio, niente di tutto questo questiona la sua unità; però dove L'Uno si mostrerà inflessibile
con l'uomo, dove non accetterà scuse, dove poserà i suoi Mille Occhi Giustizieri, sarà sul
sacrificio del Culto". Perché, qualunque fosse la forma di Culto, "il Sacrificio è Uno", vale
a dire, il Sacrificio come parte dell’Uno.
D'accordo con questa nuova rivelazione, l'unità del Dio Creatore si realizzava nel
Sacrificio rituale; e l'adorazione del Dio Creatore, per tutti i tipi di Culto, si dimostrava
attraverso il Sacrificio rituale. Oh dottore, nonostante oggi giorno questi Culti sembrino
così lontani nel tempo, non posso pensare senza rabbrividire di orrore alle migliaia e
migliaia di vittime umane causate da quella scoperta dei Golen.
Devo riferirmi adesso ad un aspetto scabroso della condotta dei Golen. Forse la chiave sta
nel fatto che consideravano il Dio Creatore, nella sua unità assoluta, come maschile.
L'Uno, in effetti, era un dio maschio e non esisteva niente più in alto o più in basso di Lui
che equilibrasse o neutralizzasse quella polarità. Ammettevano una relativa androginia
cosmica fino a un certo livello, popolato da Dei e Dee dovutamente accoppiati; però sulla
cima, come Creatore e Signore dei restanti Dei, c'era L'Uno, che non era né androgino né
neutro, bensì maschile. L'Uno non ammetteva Dee al suo lato infatti bastava a se stesso
per esistere: era un dio maschile solitario. Con una concezione talmente aberrante, non
deve sorprendere che anche i Golen fossero uomini solitari. Eppure, anche se la chiave
della loro condotta fosse questa, non deve essere tanto facile derivare da essa il principio
che li portava a praticare fra loro l'onanismo e la sodomia rituale.
A causa della loro abitudine di abitare nei boschi, lontano dal popolo e delle loro pratiche
depravate, molti credevano che i Golen procedessero da Frigia, dove esisteva un Culto
antichissimo all'Ape maschio Bute, che era anch'esso praticato da Sacerdoti sodomiti: lì i
Sacerdoti si castravano volontariamente e il tempio era protetto da una corte di eunuchi.
Altri supponevano che procedessero dall'India, dove era conosciuto fin dall'antichità un
Culto di adoratori del fallo. Però i Golen non procedevano né da Frigia né dall'India bensì
dalla Nazione di Canaan e non praticavano la castrazione né l'adorazione del fallo ma la
sodomia semplice e piena: avevano eliminato la donna nello stesso modo in cui il loro Dio
aveva spodestato tutte le Dee; conducevano una vita solitaria, spesso esente di piaceri,
tranne la sodomia rituale, che rappresentava l'Autosufficienza di Lui.
Logicamente, anche se i Golen erano estremamente tolleranti verso la forma del Culto,
l'unica cosa sulla quale non transigevano era in quella concernente l'unità di Dio nel