IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 33
basata nello sfruttamento della Fatica di Guerra mediante la tentazione dell'illusione: così,
si tentarono i popoli del Patto di Sangue con l'illusione della pace, con l'illusione della
tregua, con l'illusione del progresso culturale, con l'illusione della comodità, del piacere,
del lusso, del comfort,ecc... Forse l'arma più effettiva fu la tentazione dell'amore delle belle
sacerdotesse, specialmente istruite per risvegliare le passioni addormentate dei Re
Guerrieri.
Con la tentazione dell'illusione, i Sacerdoti cercavano di far stringere alleanze tra i popoli
combattenti, firmare "trattati di pace" con il compimento di matrimoni fra membri della
nobiltà regnante; naturalmente visto che si trattava di incroci tra individui del miglior
lignaggio e della stessa Razza, spesso non avveniva la degradazione del Sangue Puro. A
cosa miravano, allora, i Sacerdoti con tali unioni? Dominare culturalmente i popoli del
Patto di Sangue. Essi avevano ben chiaro che il Sangue Puro, da solo, non sarebbe
bastato per mantenere la Saggezza se fosse mancata la volontà spirituale di essere libero
nell'Origine, volontà che si andava indebolendo a causa della Fatica di Guerra. La
Saggezza avrebbe reso libero lo Spirito nell'Origine e più potente del Dio Creatore; però in
questo mondo, dove lo Spirito fosse stato incatenato all’animale-uomo, il Culto del Dio
Creatore avrebbe concluso dominando la Saggezza, sotterrandola sotto un manto di
terrore e di odio. Una volta sottomessi culturalmente, i Sacerdoti avrebbero avuto tempo
per degenerare il Sangue Puro dei popoli del Patto di Sangue e per eseguire il loro Patto
Culturale, vale a dire, distruggere le opere degli Atlanti bianchi.
Nel mio popolo, dottor Siegnagel, le cose avvennero in questo modo. I Re, stanchi di
lottare e aspettare il ritorno degli Dei Liberatori, si lasciarono tentare dall'illusione della
pace che prometteva multipli vantaggi: se si fossero alleati ai popoli del Patto Culturale
avrebbero avuto accesso alla loro "avanzata" Cultura, avrebbero condiviso il loro costumi
raffinati, avrebbero goduto del lusso dei più diversi oggetti culturali, avrebbero vissuto in
case più comode,ecc... Le alleanze si sarebbero strette con matrimoni convenienti, legami
che avrebbero salvato la dignità dei Re e non li avrebbe obbligati a far cedere, all'inizio, la
Saggezza di fronte al Culto. Essi credevano, ingenuamente, che stavano accordando una
specie di tregua nella quale non avrebbero perso nulla e con la quale avrebbero avuto
molto da guadagnare: e questa credenza, questa cecità, questa pazzia, questa fatica
incomprensibile, questo sopore, questo incantesimo, fu la rovina del mio popolo e la
violazione più grande al Patto di Sangue con gli Atlanti bianchi, una Mancanza di Onore,
che pazzia! Credere che avrebbero potuto riunire in una sola mano il Culto e la Saggezza!
Il risultato, il disastro direi, fu rappresentato dal fatto che i Sacerdoti attraversarono le mura
e si installarono fra i Guerrieri Saggi; una volta dentro, cospirarono fino a imporre i loro
Culti e riuscirono a far dimenticare la Saggezza; e infine, si lanciarono avidamente al
riscatto delle Pietre di Venus, che rimisero prontamente alla Fraternità Bianca mediante
messaggeri che viaggiavano verso lontane regioni. Solo pochissimi Iniziati ebbero l'Onore
e il Valore di resistere a tanta spregevole mancanza di principio e disposero i mezzi per
proteggere la Pietra di Venus e quello che si ricordava della Saggezza.
Fra tali Iniziati, si trovava uno dei miei antichi antenati, il quale incastonò la Pietra di Venus
nella fodera di una spada di ferro: era quella un'arma di imponente bellezza e notevole
simbolismo; oltre a sostenere la Pietra di Venus,l'elsa si divideva verso l'alto in due bracci
laterali di ferro che proteggevano l'impugnatura e davano all'insieme la forma di un tridente
invertito; invece,l'impugnatura, era fatta di un osso bianco come l'avorio, arrotolato a