IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 29

favoriva i loro piani; però questo non deve confondere nessuno: Re, Nobili o Signori, se i loro atti miravano a mantenere un Culto, se professavano devota sottomissione agli Dei delle Potenze della Materia, se versavano Sangue Puro o procuravano di degradarlo, se perseguitavano i Saggi o affermavano l'eresia della Saggezza, indubbiamente si trattava di Sacerdoti camuffati, anche se le loro funzioni sociali mostravano il contrario. Il principio per stabilire l'affiliazione di un popolo alleato degli Atlanti consiste nell'opposizione fra il Culto e la Saggezza: il sostegno di un Culto alle Potenze della Materia, a Dei che si posizionano al di sopra dell'uomo e approvano la sua miserabile esistenza terrena, a Dei Creatori o Determinatori del Destino dell'uomo, colloca automaticamente i suoi officianti nel contesto del Patto Culturale, siano o no i Sacerdoti alla vista. Viceversa, gli Dei degli Atlanti bianchi non richiedevano nessun Culto né Sacerdoti: parlavano direttamente nel Sangue Puro dei Guerrieri ed essi, giustamente,all'ascoltare le Loro Voci, diventavano Saggi. Essi non erano venuti per confinare l'uomo nella sua disprezzabile condizione di schiavo sulla Terra ma a incitare lo Spirito umano alla ribellione contro il dio Creatore della prigione materiale e a recuperare la libertà assoluta nell'Origine, al di là delle stelle. Qui sarebbe sempre un servo della carne, un condannato al dolore e alla sofferenza della vita; lì sarebbe il Dio che anteriormente era sempre stato, tanto potente quanto Tutti. E, naturalmente, non ci sarebbe stata pace per lo Spirito se non avesse concretizzato il Ritorno all'Origine, fintanto che non avesse riconquistato la libertà originale; lo Spirito era uno straniero sulla Terra e prigioniero della Terra: salvo colui che si trovasse addormentato, confuso, in uno smarrimento estremo, incantato dall'illusione del Grande Inganno, sulla Terra lo Spirito solamente potrebbe manifestarsi, perpetuamente in guerra contro le Potenze della Materia che lo mantengono prigioniero. Sì; la pace si trovava nell'Origine: qui solo avrebbe potuto esserci guerra per lo Spirito risvegliato, cioè, per lo Spirito Saggio; e la Saggezza solamente sarebbe potuto essere opposta a ogni tipo di Culto che obbligasse l'uomo a mettersi in ginocchio di fronte a un Dio. Gli Dei Liberatori non parlavano mai di pace, bensì di Guerra e Strategia: e allora la Strategia consisteva nel mantenersi in uno stato di allerta e conservare la postazione accordata con gli Atlanti bianchi, fino al giorno in cui il teatro delle operazioni della Guerra Essenziale si spostasse nuovamente alla Terra. E questo non rappresentava la pace ma la preparazione per la guerra. Compiere la missione del Patto di Sangue di mantenere il popolo in uno stato di allerta, esigeva certe tecniche, un modo di vita speciale che permettesse loro di vivere come stranieri sulla Terra. Gli Atlanti bianchi avevano trasferito ai popoli nativi un modo di vita somigliante e molte di queste direttive sarebbero al giorno d'oggi incomprensibili. In ogni modo, tratterò di esporre i principi più evidenti sui quali si basava questo modo di vita per raggiungere gli obiettivi proposti: semplicemente si trattava di tre concetti, il principio dell'Occupazione, il principio del Recinto, il principio delle Mura; completata da due concetti eredità della saggezza di Atlantide quali erano l'Agricoltura e l'Allevamento. In primo luogo, i popoli alleati degli Atlanti bianchi non avrebbero dovuto mai dimenticare il principio dell'Occupazione del territorio e avrebbero dovuto prescindere definitivamente dal principio della proprietà della terra, promosso dai sostenitori degli Atlanti scuri. In altre parole, la terra abitata era terra occupata non terra propria; occupata a chi? Al Nemico, alle Potenze della Materia. La convinzione di questa distinzione principale sarebbe bastata per mantenere lo stato di allerta perché in questo modo il popolo sarebbe stato cosciente