IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 23
Collettivamente, infatti, la massima Saggezza si sarebbe rivelata alla fine, durante la
Battaglia Finale, in un momento in cui tutti i Guerrieri Saggi avrebbero riconosciuto
simultaneamente (Come?) l'opportunità, riconosciuta direttamente attraverso il
Sangue Puro, in una percezione interiore, o mediante la "Pietra di Venus".
Ai Re Guerrieri di ogni popolo alleato, vale a dire, ai loro discendenti, gli Atlanti bianchi
lasciarono in eredità anche una Pietra di Venus, gemma somigliante a uno smeraldo della
dimensione del pugno di un bambino. Quella pietra, che era stata portata sulla Terra dagli
Dei Liberatori, non era sfaccettata in alcun modo ma finemente levigata e mostrava in un
settore della superficie una leggera concavità nel cui centro si osservava il Segno
dell'Origine. D'accordo con quello che gli Atlanti bianchi rivelarono ai Re Guerrieri, prima
della caduta dello Spirito extraterrestre nella Materia, esisteva sulla Terra un animale-
uomo estremamente primitivo, figlio del Dio Creatore di tutte le forme materiali:
quell’animale-uomo possedeva essenza animica, voglio dire, un'Anima capace di
raggiungere l'immortalità, però non disponeva dello Spirito eterno che caratterizzava gli
Dei Liberatori o il proprio Dio Creatore. Tuttavia, l'animale-uomo era destinato a ottenere
un alto grado evolutivo di conoscenza riguardo all'Opera del Creatore, conoscenza che si
riassumeva nel Segno del Serpente; in altre parole, il serpente rappresentava la più alta
conoscenza per l'animale uomo. Dopo essere stato protagonista del Mistero della
Caduta, lo Spirito rimase incorporato all'animale-uomo, prigioniero della Materia e della
necessità della sua liberazione. Gli Dei Liberatori, che in questo si mostrarono tanto
terribili quanto il maledetto Dio Creatore Schiavizzatore degli Spiriti, consideravano
solamente, come si è detto, coloro i quali disponevano della volontà di ritornare all’Origine
ed esibivano orientamento in direzione dell'Origine; a questi Spiriti valorosi, gli Dei
dicevano: "hai perso l'Origine e sei prigioniero del serpente: con il Segno
dell'Origine, comprendi il serpente e sarai nuovamente libero nell'Origine"
Pertanto, la Saggezza consisteva nel comprendere il Serpente, con il Segno dell'Origine.
Da qui l'importanza dell'eredità che gli Atlanti bianchi concedevano per il Patto di Sangue:
il Sangue Puro, sangue degli Dei e la Pietra di Venus, nella cui concavità si osservava il
Segno dell'Origine. Quest'eredità, senza alcun dubbio, poteva salvare lo Spirito se "con il
Segno dell'Origine si comprendeva il serpente", così come ordinavano gli Dei. Però
concretizzare la Saggezza della Liberazione dello Spirito non sarebbe stato compito facile
infatti nella Pietra di Venus non era plasmato in nessun modo il Segno
dell'Origine:sopra di essa, nella sua concavità, solo si poteva "osservare". Lo vedeva
solamente chi rispettava il Patto di Sangue poiché, in verità, quello che esisteva come
eredità Divina degli Dei era un Simbolo dell'Origine contenuto nel Sangue Puro: il
Segno dell'Origine, osservato nella Pietra di Venus, era solo un riflesso del Simbolo
dell'Origine presente nel Sangue Puro dei Re Guerrieri, dei Guerrieri Saggi, dei Figli
degli Dei, degli Uomini Semi Divini che, insieme a un corpo animale e a un'Anima
materiale, possedevano uno Spirito Eterno. Se si tradiva il Patto di Sangue, se il
sangue diventava impuro, allora il Simbolo dell'Origine si sarebbe debilitato e già non
sarebbe potuto essere visto il Segno dell'Origine nella concavità della Pietra di Venus: si
sarebbe persa così la possibilità di "comprendere il serpente", la massima Saggezza, e
con quello l'opportunità, l'ultima opportunità, di incorporarsi alla Guerra Essenziale. Al
contrario, se si rispettava il Patto di Sangue, se si conservava il Sangue Puro, allora la
Pietra di Venus sarebbe potuto essere dominata con giustizia "specchio del Sangue Puro"