IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 229
sinistra personalità, forse un ultimo esempio è sufficiente: come tutti i Golen, Bonifacio VIII
si dedicava alla sodomia rituale.
Naturalmente, così come i Golen non avevano disposto un Re del calibro di Filippo
IV per opporsi a questi, né possedeva di un San Bernardo da far sedere sul trono
pontificio: Benedetto Gaetani era il migliore che avevano e a lui confidarono l’esecuzione
della loro Strategia E la migliore strategia di fronte alla durezza e il coraggio di Filippo IV
sembrava essere quella di dare un passo indietro e prepararsi per avanzarne due. In altre
parole, avrebbe cercato di calmare il Re addolcendo il senso della bolla Clericis Laicos,
con un altra bolla, Ineffabilis amor, del 21 settembre 1296, e avrebbe dedicato tutti i
mezzi disponibili dalla Chiesa per porre fine alla minaccia Ghibellina in Italia e Sicilia; e in
quanto al pretesto della guerra con l'Inghilterra, esercitato dal Re di Francia per giustificare
i sue esazioni, sarebbe stato neutralizzato costringendo le parti a fare la pace; logica pura:
senza guerra, il Re non avrebbe avuto motivo di chiedere tasse o contributi al clero.
A Ineffabilis amor seguono le bolle Romana Mater Ecclesia e Novertis, nelle
quali ora minaccia il Re di scomunica, ora gli manifesta la sua piena approvazione delle
decime, a condizione che il Regno si trovasse realmente in pericolo; ma ciò che risalta in
tutte le bolle è la superbia con cui si dirige al Re, che considera un mero suddito. Queste
bolle avrebbero sollevato un'ondata di indignazione in Francia, dal momento che erano
lette pubblicamente per ordine del Re, e avrebbero predisposto ancora di più i Vescovi
francesi contro l'intransigenza papale. Sono loro che si riuniscono in un'assemblea a
Parigi e sollecitano al Papa, il 1° febbraio 1297, l'autorizzazione per sovvenzionare Filippo
IV, che affronta in quel momento il tradimento del Conte delle Fiandre. Questo, infatti, si
era alleato con il Re d'Inghilterra, che cercava di recuperare la Guyenne, e minacciava la
Francia settentrionale. Bonifacio VIII deve cedere ai fatti e autorizzare i contributi,
lasciando inascoltata la Clericis Laicos. Nel mese di Aprile 1297, Bonifacio invia a Parigi i
Cardinali Albano e Preneste portando una nuova bolla: nella quale si ordina ai monarchi
in conflitto di stabilire una tregua di un anno, mentre si accorda il trattato di pace definitivo;
la trattativa sarebbe stata affidata al Papa. Filippo la riceve, ma prima di consentire di
leggere lo scritto fa la seguente avvertenza: - "Dite al Papa che è nostra convinzione che
solo al Re corrisponde governare il Regno. Che Noi siamo il Re di Francia e non
riconosciamo la competenza di nessuno al di sopra della nostra per intervenire negli affari
del Regno. Che il Re d'Inghilterra e il Conte delle Fiandre sono vassalli del Re di Francia e
che Noi non accettiamo altro consiglio che la Voce dell’Onore per trattare i nostri sudditi."
La bolla fu letta, ma Filippo non rispose fino a Giugno del 1298, quando le sorti
della guerra erano contro di lui di fronte alle forze unite di Inghilterra e Fiandre. Accettò
allora l'arbitrato di Bonifacio VIII, non come Papa, ma solo come "Benedetto Gaetani"
evitando così di ammettere la giurisdizione papale sulle questioni del Regno.
Durante tutto questo, la polemica sulla legittimità di Bonifacio VIII continuava più