IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Seite 226

Sì, dottor Siegnagel, questa volta posero la lotta sul piano di due Strategie Totali e la sua risoluzione sarebbe significata la sconfitta totale di uno dei due avversari, vale a dire, l'impossibilità di raggiungere i suoi obiettivi strategici. Siccome si trattava della Strategia delle Potenze della Materia contro la Strategia dello Spirito Eterno, rappresentate da Bonifacio VIII e Filippo IV, non sarebbe stato difficile prevedere il vincitore. Questo fu riassunto al meglio da Pierre Flotte, un Signore del Cane che era ministro di Filippo il Bello: quando Bonifacio VIII affermò: "Io, per essere il Papa, impugno le due spade". - Egli rispose: "È vero, Santo Padre; però lì dove le vostre spade sono solo una teoria, quelle del mio Re sono una realtà." Già nell’Ottobre del 1294 si riuniscono numerosi sinodi provinciali francesi per discutere sull’aiuto che il re reclamava al fine di sostenere la guerra contro l'Inghilterra soddisfare. Molti approvano il trasferimento, durante due anni, di una decima straordinaria, ma la maggior parte degli Ordini fanno arrivare la loro protesta in Vaticano. E qui possiamo dire che inizia una delle divisioni più prolifiche in seno alla Chiesa: i Vescovi francesi, in gran numero, cominciano a essere vinti dalla Mistica nazionale, e si sentono carismaticamente inclinati a sostenere Filippo il Bello; inoltre, la Chiesa Golen, rappresentata in Francia dagli Ordini Benedettini, cioè, la Congregazione di Cluny, l'Ordine Cistercense e l'Ordine dei Templari, si opponevano furiosamente alle pretese di Filippo IV: è l'abate di Citeaux che porta a Bonifacio VIII le rivendicazioni più virulente, dopo l'Assemblea Generale del 1296 in cui si paragonano i "Vescovi servili" che accettano di pagare le tasse, con i "cani muti" delle Sacre Scritture, mentre il Re è equiparato al Faraone. Quella differenza, che in quel momento era abbastanza accentuata, stava cominciando a dividere la Chiesa di Francia in due fazioni. Dal lato del Re, si allineavano i Vescovi nazionalisti, alcuni dei quali erano Signori del Cane, anche se la maggior parte era costituita da semplici patrioti che temevano nel profondo un confronto con la Santa Sede: di loro si sarebbe preso cura Filippo IV , assicurando in tutti i casi protezione reale contro qualunque rappresaglia che la sua condotta gli potesse causare; anche l'Università di Parigi, la più prestigiosa scuola di Diritto Canonico d'Europa era divisa: lì, a parte la questione della riforma fiscale, si stava ancora discutendo la legittimità dell´elezione di Bonifacio VIII, essendo molti i canonisti che consideravano Celestino V come il vero Papa. Le seguenti misure di Filippo IV e le mosse strategiche dei Domini Canis, avrebbero teso a rafforzare l'unità di questa fazione e di raggrupparli intorno al Re di Sangue, e metterli in opposizione a Bonifacio VIII. Dall’altra parte, quella della Chiesa Golen propriamente detta, guidata da Bonifacio VIII, si raggruppavano i nemici della Nazione Mistica, vale a dire, i sostenitori del "Nemico esterno e interno", gli Ordini Golen e il suo nucleo segreto: il Collegio di Costruttori di Templi. Per Filippo IV, e così si espose durante il processo ai Templari, da tali Società segrete si ordiva un complotto destinato a indebolire le monarchie in favore di un Governo Mondiale. Contro questa fazione satanica, ancora abbastanza potente da provare l’ultima difesa dei piani della Fratellanza Bianca, Filippo IV doveva colpire con tutta la forza della