IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 223

I Francescani Spirituali, guidati da Giacomo Colonna, avevano ripreso l'antica tradizione monastica ispirata alla Regola di San Francesco e la visione apocalittica di Gioacchino da Fiore. Trent'anni prima, Pietro era la guida di varie comunità di Francescani Spirituali, ma non era ancora soddisfatto con il rigore dell'Ordine e ne aveva fondato uno suo, che in seguito sarebbe stato ricordato come "l’Ordine dei Celestini". Tuttavia, anche se i monasteri Celestini si estendevano concentrati nella regione Abruzzo e nel sud dell’Italia, Pietro si era ritirato in una grotta sul monte Morrone per dedicarsi alla vita contemplativa; Si trovava in quel ritiro quando ebbe la notizia della sua nomina alla carica di Papa: esitò se accettare, ma fu convinto da Carlo II lo Zoppo, figlio di Carlo d'Angiò, che, liberato dalla prigione catalana, regnava su Napoli. Infine, Pietro accettò l'investitura papale e prese il nome di Celestino V: tutta la cristianità accolse festante l’ascesa al trono del Santo, che tutti speravano, avrebbe messo un freno al materialismo e all'immoralità imperante nella gerarchia ecclesiastica e aperto la Chiesa a una riforma spirituale. Si può capire che per i Colonna e per Filippo IV quelle elezioni avessero il sapore del trionfo. Ma a Pietro da Morrone mancavano tutte le istruzioni e le conoscenze necessarie per amministrare un'istituzione delle dimensioni della Chiesa cattolica; la sua unica esperienza governativa derivava dalla gestione delle piccole comunità di Frati. Inoltre, il Santo non era interessato in questi temi mondani ma solo alle questioni riguardanti la religione pratica: l'evangelizzazione, la preghiera, la salvezza dell'anima. Per questo delegò ai Cardinali e a un gruppo di Vescovi giuristi, le questioni temporali, formando un ambiente corrotto e interessato che in quattro mesi immerse la Chiesa in una grande crisi economica. I Golen, naturalmente, si aspettavano di controllare anche Pietro da Morrone; avevano fiducia soprattutto nel Re di Napoli, per il quale Pietro professava un particolare affetto: presumevano che Carlo II non avrebbe sostenuto gli intrighi di suo cugino Filippo il Bello e avrebbe continuato la politica guelfa di Carlo d'Angiò; Con l'aiuto del Re, sarebbe stato facile convincere il Papa ad autorizzare le misure proposte da loro come proprie. E contavano a parte, con un segreto sorprendente: un cardinale, Benedetto Gaetani, proveniente da una famiglia ghibellina e apertamente arruolato per la causa della Francia, era uno di loro. Questo Golen, Dottore in Diritto Canonico, teologo ed esperto di diplomazia, si sarebbe situato nei pressi del Santo senza destare i sospetti dei Colonna, contro cui nutriva con al suo interiore desideri omicidi. Vale la pena evidenziare ora due delle modifiche introdotte da Celestino V su richiesta di Carlo II. Aumentò il numero di cardinali nominandone altri dodici, per lo più italiani e francesi, e ristabilì la legge del Conclave, che obbligava a rimpiazzare i membri vacanti del Sacro Collegio. E conferì ai Francescani Spirituali l'autorizzazione a operare indipendentemente dall'Ordine dei Frati Minori. Tali disposizioni favorirono l'influenza francese nella Chiesa e nel partito dei Colonna.