IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 222

dodici cardinali, sei romani, quattro italiani e due francesi, non erano stati in grado di concordare per eleggere un nuovo Papa, ma in realtà, il ritardo era dovuto a una manovra intelligente di Filippo IV e i Signori del Cane. I Golen avevano favorito la presenza francese in Italia perché pensavano che la casa di Francia fosse incondizionatamente Guelfa: non previdero mai che dal suo seno sarebbe nato un Re ghibellino. Tale fiducia fu ricompensata in principio dalla terribile repressione che di Carlo d'Angiò scatenò sul partito ghibellino e sui membri della Casa di Svevia. E questi "servizi" avevano avuto l'effetto di aumentare l'influenza francese negli affari di Roma. Filippo IV avrebbe saputo approfittare di questa situazione per preparare segretamente la risurrezione del partito ghibellino. I suoi principali alleati sarebbero stati i membri della famiglia Colonna, e il cardinale Ugo Aicilin che comunicava con lui attraverso Pierre Paroi, Priore di Chaise, che era Signore del Cane e agente segreto francese: a tutti erano state offerte ricche Contee francesi in cambio di sostegno nel Sacro Collegio. Il sostegno consisteva, ovviamente, nel prevenire l'elezione di un papa Golen o, nel migliore dei casi, nella nomina di un dominicano. Quella dei Colonna era una famiglia di nobili romani che per molti secoli ebbe un grande peso nel governo di Roma e nella Chiesa cattolica. Avevano una serie di Signorie nella regione montuosa che va da Roma a Napoli, così che quasi tutte le strade dirette verso il Sud dell'Italia passavano attraverso le loro terre. A quei tempi c'erano due Colonna Cardinali: il maggiore Giacomo Colonna, patrono dell'Ordine dei Francescani Spirituali, e suo nipote, Pietro Colonna. Il fratello maggiore di Pietro, Giovanni Colonna, nello stesso periodo, fu senatore e governatore di Roma. È inutile dire che questa famiglia costituiva un Clan potente, che formava partito con altri Signori, Cavalieri e Vescovi; tale partito si affrontava, con molta forza, con il secondo Clan importante, quello degli Orsini, che erano decisamente guelfi e controllati dai Golen. Entrambi i gruppi dominavano i rimanenti Cardinali che dovevano decidere nell’elezione papale; fino a quel momento, le posizioni erano pari, con i Colonna che cercavano per bloccare tutti i tentativi dei Golen e di proporre, a loro volta, membri del proprio Clan. Ma la Chiesa Cattolica era a quel tempo un'organizzazione diffusa in tutto il Globo, che possedeva migliaia di chiese, Signorie e vassalli che canalizzavano a Roma ingenti somme di denaro e merci preziose; la sua amministrazione non poteva rimanere alla deriva. Quindi, dopo due anni e tre mesi di discussioni, la situazione divenne sufficientemente insostenibile da esigere un'elezione senza ulteriori ritardi. Quindi, dato che non ci sarebbe stato un accordo per nominare uno dei Cardinali presenti, si decide di designare un non cardinale. I due gruppi pensano a un uomo di facciata, un Papa debole la cui volontà possa essere diretta in segreto. E quindi, il 5 luglio 1294, si raggiunge l'unanimità dei voti, decidendo tutti per Pietro da Morrone, un santo eremita ottantacinquenne che viveva in una caverna in Abruzzo.