IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | 页面 218

che il Recinto strategico, e la Nazione definita da lui, era solo un'idea meschina, sviluppata da uomini mediocri, ristretti mentalmente ed egoisti, che non avrebbe mai accettato il "Alto Ideale dell’Universalismo", impiegavano il cristianesimo come strumento per rendere culturalmente uguali i popoli e li condizionavano e per identificare il Principio Universale Del Potere con il Papa di Roma, il quale, senza dubbio impugnava la Spada sacerdotale che dominava le Spade temporali dei Re: il Papa era un vero Sovrano Universale, che governava sui popoli e le nazioni; di fronte alla sua "Grandezza e Potere", l'opera dei Re di Sangue doveva apparire agli uomini addormentati evidentemente priva di carattere mistico; e l'Aristocrazia dello Spirito e il Sangue, sarebbe apparsa, per quei fanatici egualitari, come una creazione artificiale della Nobiltà, un prodotto dei privilegi della società feudale. E per screditare la guerra come mezzo di affermazione della Mistica nazionale, proponevano l'utopia della pace: una pace perpetua che si sarebbe ottenuta in ogni caso, se l'umanità fosse entrata nella fase di universalismo religioso, se tutti i poteri secolari, le Spade temporali si fossero inchinati davanti alla Spada sacerdotale del Sommo Pontefice cattolico; allora sarebbero finite tutte le guerre e cristiani sarebbero vissuti per sempre in pace, lontano dalle armi e dai campi di battaglia, e dal capriccio dei Signori, concentrati nel lavoro e nella preghiera, protetti dalla giustizia assoluta dei rappresentanti di Dio e dalla sua Legge; un solo Governo Mondiale manterrebbe il potere, e potrebbe perfino essere possibile che le due Spade fossero nelle mani di un Papa imperiale; e la pace porterebbe ricchezza per tutti allo stesso modo; ma questa ricchezza sarebbe amministrata equamente e giustamente da una Banca unica, prodotto di una concentrazione bancaria, o Sinarchia finanziaria, dipendente esclusivamente dal Sommo Sacerdote che deterrebbe il Potere Universale. Il Popolo cristiano non doveva avere dubbi su chi realmente rappresentava i suoi interessi e a chi doveva essere concessa senza esitare la Sovranità Universale: l'occupante del Trono di San Pietro, il propulsore della universalis pax, il sovrano della Colomba di Israele. Contro questa civiltà cristiana di Amore e Pace, di cultura ugualitaria, si opponevano: le frontiere nazionali; e i Re di Sangue; e la civiltà pagana dell’Odio e la Guerra, che si produceva invariabilmente all'interno dei recinti mistici; e l'Aristocrazia dello Spirito; e i soggetti strategiche che carismaticamente percepivano e conoscevano i limiti delle frontiere nazionali: contro di loro avrebbe combattuto senza dichiarare guerra, in modo sovversivo, il Nemico interno ed esterno della Nazione, sostenuto dalle sue forze di quinta colonna, dalle sue organizzazioni internazionali, che tendevano tutte all’instaurazione del Governo Mondiale e la Sinarchia Universale del Popolo Eletto. E chi era, quindi, il Nemico della Nazione francese? Con il consiglio dei Domini Canis, Filippo IV determina rigorosamente l'identità del Nemico, che si schiera in diverse aree tattiche. In ordine di pericolosità, le diverse linee di azione erano portate avanti dalle seguenti organizzazioni: I) la Chiesa dei Golen. Erano secoli, che i Golen controllavano le