IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 211
Potere di Stato c'è l'Autorità della Chiesa, da cui procede la sovranità dell'uno" . Da questa
idea gelasiana deriva la teoria delle Due Spade, formulata da San Bernardo Golen: il
Potere di Stato è analogo alla "Spada Temporale", mentre l'Autorità della Chiesa è
equivalente alla "Spada Spirituale"; Pietro e i suoi successori, quindi, brandirebbero la
"Spada Spirituale", davanti alla quale dovrebbe inchinarsi la "Spada Temporale" dei Re e
degli Imperatori.
Ma nulla di tutto questo è vero, sebbene sia codificato nel Diritto Canonico. La
cosiddetta "Spada Spirituale" della Chiesa del Golen è solo una Spada sacerdotale. E il
Potere che un Re di Sangue è autorizzato a esercitare per il Diritto Divino dello Spirito
Eterno, non è esattamente analogo a una "Spada temporale", ma a una Spada dalla
Volontà Assoluta, una Spada la cui impugnatura si trova nell’Origine, al di là del tempo e
dello spazio, ma la cui lama può attraversare il Tempo e lo Spazio e manifestarsi al
popolo. In ogni caso, il Re di Sangue brandisce la Spada Volitiva, la cui azione si chiama
Onore, e plasma con i suoi tocchi le forme del Regno: di questi colpi di Volontà reale, da
questi atti di Onore, germoglierà la Legislazione, la Giustizia, e la saggia Amministrazione
dello Stato Carismatico.
Se Filippo IV vuole presentarsi come Re di Sangue, chiariscono i Domini Canis,
sarà necessario innanzitutto ripristinare la Funzione Regia, sarà necessario abbandonare
l'illusoria "Spada temporale," che fu imposta ai suoi antenati dai Sacerdoti del Patto
Culturale, e impugnare la vera Spada Volitiva dei Signori del Patto di Sangue, la Spada
che manifesta la Potenza Assoluta dello Spirito. Tuttavia, il Diritto Canonico, in vigore in
quel momento, legalizza la gerarchia delle Spade secondo le regole del Patto Culturale:
per prima la Spada sacerdotale, papale; per seconda la Spada "temporale", regale. È
necessario, quindi, modificare l'ordine giuridico esistente, circoscrivere il Diritto Canonico
alla sfera esclusivamente religiosa e stabilire un Diritto civile separato: la Funzione Reale
richiede inevitabilmente la separazione tra Chiesa e Stato.
Ora, di fronte a questa esigenza, Filippo IV non era nella situazione per iniziare
qualcosa di nuovo, una sorta di "rivoluzione legale"; al contrario, il Circulus Domini Canis
stava preparando il terreno per questa situazione sin dal tempo di Luigi IX, il nonno di
Filippo IV. Iniziando in quel periodo, infatti, i Signori del Cane cominciavano a influire
sottilmente nella Corte Francese per favorire la formazione di una intera classe di giuristi
laici, la cui missione segreta sarebbe stata quella di rivedere e aggiornare il Diritto
Romano. Filippo III, figlio di Luigi IX, fu un Re completamente dominato dai Golen
cistercensi, che lo mantenevano in una tale ignoranza che raccontano, per esempio, che
non gli fu mai insegnato a leggere e scrivere; la sua struttura mentale, sapientemente
modellata dagli istruttori Golen, corrispondeva più al monaco che al guerriero. I Signori del
Cane non cercarono mai di modificare questo controllo perché la loro Strategia non
includeva lui, ma il figlio Filippo IV; tuttavia, in un determinato momento riuscirono a
influenzare Filippo III perché approvasse una legge, apparentemente proficua per la
Corona, nella quale si riservava il diritto di concedere titoli nobiliari ai giuristi laici; questo
strumento giuridico si fece valere in seguito per promuovere molti e importanti Domini