IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 21

un'Iperborea terrestre; e un centro isotropico Thule, sede del Gral, che rifletteva l'Origine e che era tanto irraggiungibile quanto quest'ultimo. Tutta la Saggezza spirituale di Atlantide era un'eredità di Iperborea e per questo gli Atlanti bianchi chiamavano se stessi "Iniziati Iperborei". La mitica città di Catigara o Katigara, che figura, in tutte le mappe anteriori alla scoperta dell'America, "vicino alla Cina", non è altro che K'Taagar, la dimora degli Dei Liberatori, nella quale solo si permette di entrare agli Iniziati Iperborei o Guerrieri Saggi, vale a dire, agli Iniziati del Mistero del Sangue Puro. Finalmente, gli Atlanti partirono dalla penisola iberica. Come si assicurarono che le missioni imposte ai popoli nativi sarebbero state compiute in loro assenza? Mediante la celebrazione di un Patto con alcuni membri del popolo che avrebbero rappresentato il Potere degli Dei, un Patto che al non essere compiuto avrebbe messo a rischio qualcosa in più che la morte della vita: i collaboratori degli Atlanti scuri mettevano in gioco l'immortalità dell'anima, intanto che i seguaci degli Atlanti bianchi rispondevano con l'eternità dello spirito. Però entrambe le missioni, così come ho detto, erano essenzialmente differenti e anche gli accordi sui quali si fondavano, naturalmente, lo erano: quello degli Atlanti bianchi fu un Patto di Sangue, mentre quello degli Atlanti scuri consistette in un Patto Culturale. Sicuramente, dottor Siegnagel, questa lettera sarà molto lunga e dovrò scriverla durante vari giorni. Domani continuerò dal punto in sospeso del racconto e farò una breve parentesi per esaminare i due patti: è necessario, infatti, perché da lì sorgeranno le chiavi che le permetteranno di interpretare la mia storia personale. Secondo Giorno Comincerò dal Patto di Sangue. Lo stesso nome significa che gli Atlanti bianchi mescolarono il loro sangue con i rappresentanti dei popoli nativi, che erano anch'essi di Razza bianca, generando le prime dinastie di Re Guerrieri di Origine Divina: lo erano, come avrebbero affermato in seguito, perché discendevano dagli Atlanti bianchi, i quali a loro volta sostenevano di essere Figli degli Dei per cui i Re Guerrieri dovevano preservare questa eredità Divina appoggiandosi a un’Aristocrazia di Sangue e dello Spirito, proteggendo la loro purezza razziale: è quello che avrebbero fatto fedelmente durante millenni... Fino a che la Strategia nemica operando attraverso le Culture straniere riuscì ad accerchiarli o farli uscire di senno e li portò a rompere il Patto di Sangue. E quella mancanza nell'impegno con i Figli degli Dei fu, come voi vedrete in seguito dottor, causa di grandi mali. Senza dubbio, il Patto di Sangue comprendeva qualcosa in più dell'eredità genetica. In primo luogo c'era la promessa della Saggezza: gli Atlanti bianchi avevano assicurato ai loro discendenti e futuri rappresentanti, che la lealtà alla missione sarebbe stata ricompensata dagli Dei Liberatori con la Più Alta Saggezza, quella che permetteva allo Spirito di ritornare all'Origine, al di là delle stelle. Vale a dire, che anche i Re Guerrieri e i membri dell'Aristocrazia di Sangue, si sarebbero convertiti in Guerrieri Saggi, in Uomini di Pietra, come gli Atlanti Bianchi,solamente compiendo la missione e rispettando il Patto di Sangue; al contrario, dimenticarsi della missione o il tradimento del Patto di Sangue