IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 200
Tuttavia, essi solo esprimevano l'azione di certe forze occulte, che ho chiamato
"opposizione della Saggezza Iperborea". La prima causa essoterica e l'opposizione della
Saggezza Iperborea sono già state esposte. Sarebbe ora necessario, per completare la
spiegazione, mostrare come il Circolo Domini Canis applica il Colpo di grazia alla
strategia nemica, dirigendo contro i suoi piani gli atti di Filippo IV di Francia, la seconda
causa essoterica.
Nel 1223 morì Filippo II Augusto, Re anestetizzato dai Golen, che rimase
indifferente durante la Crociata contro i Catari e permise il consolidamento dell’Ordine dei
Cavalieri Templari in Francia. Gli successe Luigi VIII il Leone, monarca fisicamente e
spiritualmente debole, che avrebbe partecipato nel 1226 della seconda Crociata contro i
Catari e sarebbe morto quello stesso anno. Da allora fino al 1279, governa Luigi IX il
Santo, che lascia definitivamente risolta la questione della Linguadoca, incorporando tutti i
territori alla Corona di Francia per matrimonio, forzato, dell'unica figlia del Conte di Tolosa
con suo fratello Alfonso di Poitiers. Più tardi, il Re guelfo Giacomo I d'Aragona avrebbe
confermato a Luigi IX conquiste territoriali occitane cedendo, con il trattato di Corbeil nel
1257, i diritti di Aragona su: Carcassonne, Rodes, Lussac, Bezier, Albi, Narbona, Nîmes,
Tolosa, etc., tradendo così la causa per la quale il padre, Pietro II, era morto nella
battaglia di Muret lottando contro Simone di Montfort; concesse anche sua figlia Isabella
come moglie di Filippo III, figlio di Luigi IX. È che questo Giacomo I era quel bambino che
Pietro II aveva dato in ostaggio a Simone di Montfort "per la sua educazione": una volta
morto Pietro II, una delegazione di Nobili catalani richiese ufficialmente a Innocenzo III il
ritorno del minore, ciò che il Papa Golen accettò a condizione che fosse educato dai
Templari in Spagna, vale a dire, nella Fortezza di Monzon, la stessa in cui Bera e Birsa
assassinarono Lupo di Tharsis, Lamia e Rabaz. Aveva sei anni Giacomo I, quando fu
consegnato nelle mani dei Templari, i quali dedicarono diversi anni a lavargli lentamente il
cervello e a trasformarlo in uno strumento della loro politica Sinarchica: non deve
sorprendere, infatti, il suo comportamento poco solidale con la Causa della morte di suo
padre, né le critiche sui suoi atti riversate nel suo libro di memorie. Del tutto opposto alla
politica guelfa di Giacomo I sarebbe stato, in cambio, il comportamento di suo figlio Pietro
III il Grande, che avrebbe fatto la sua parte per intero di fronte alla teocrazia papale.
Così, quando morì Luigi IX il Santo, nel 1270, suo figlio, Filippo III, salì al trono,
accompagnato dalla Regina Isabella d'Aragona, sorella di Pietro III. In quel tempo
accaddero gli eventi che ho narrato ieri, cioè il Conte catalano ricostruisce la Contea di
Tarseval e Valentina s’innamora di Pietro di Creta. Filippo III governò fino al 1285, data in
cui Filippo IV salì al trono, il braccio 'esecutore dei Domini Canis. Ma cosa succede nel
frattempo al vertice del Potere Golen, cioè nel papato? Per rispondere dobbiamo ritornare
alla morte di Federico II, quando stava affrontando con successo una guerra contro
Innocenzo IV, una guerra che minacciava di porre fine per sempre ai privilegi papali: in
quelle circostanze, i Golen lo avevano avvelenato nel 1250. Ma l'Imperatore aveva già