IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | 页面 199

Saggezza era necessaria; e la poteva trovare tra i Domini Canis, con i quali gli offrivano di integrarsi. Ma non gli nascondevano il pericolo mortale che avrebbe affrontato se fosse stato scoperto il suo matrimonio con Valentina de Tharsis: doveva esserte consapevole, dolorosamente consapevole, che in tal caso la sua famiglia sarebbe stata nuovamente sterminata dai Golen. Pietro di Creta capì che il maggior danno possibile al Nemico sarebbe stato causato dalla costituzione di una famiglia dal sangue di Tharsis che perpetuasse in segreto l'eredità del lignaggio. E allora sì, si domostrò disposto a seguire il piano di Rodolfo di Spagna! La presenza di Pietro di Creta fu giustificata dall'amicizia che aveva con il Barone di San Felix, cioè con il "Cavaliere romano" che rappresentava l'Uomo di Pietra, e poi dal matrimonio con la "sorella" di quest'ultimo, una giovane castigliana di nome Valentina. La coppia trascorse gran parte della loro vita nel Castello, così come la famiglia di Arnaldo Tíber, senza mai risvegliare i sospetti del Nemico sulla loro vera origine. Per lo sfruttamento della proprietà e per coprire tutti i possibili sospetti tra gli abitanti del villaggio, i castigliani contavano sull'aiuto inestimabile di una famiglia di contadini a cui la fattoria era stata affidata. I Nogaret, come venivano chiamati, provenivano da un vecchio lignaggio occitano profondamente devoto “all'eresia catara”, cioè alla saggezza iperborea. Molti dei suoi membri furono bruciati da Simone di Montfort durante l'assedio di Albi; il resto della famiglia avrebbe avuto la stessa sorte se il Domini Canis non l’avesse protetta, accettando nei tribunali d’inquisizione, che controllavano, la loro conversione al cattolicesimo e spostandoli a San Felix de Caraman. Questi Catari coraggiosi, fedeli fino alla morte, e velenti per temerarietà, erano uniti ai Signori del Cane dallo stesso odio verso la Chiesa Golen e il suo Dio Creatore Jehovà Satanàs s, solo aspettavano un'opportunità per contribuire alla lotta contro i piani della Fraternità Bianca. E quell'opportunità i Signori del perro la offrirono, trent'anni dopo, a Guglielmo di Nogaret. Pietro di Creta e Valentina di Tharsis procrearono quattro figli, che vissero tutta la vita a San Felix. Furono sei nipoti loro, insieme ad altri dieci parenti di Arnaldo Tiber, quelli che ritornarono in Spagna dal 1315: tra questi c'era Enrico Cretez, antenato diretto di Lito di Tharsis. È chiaro, dottor Siegnagel, perché mi sono detenuta così tanto a parlarne: discendo direttamente da quella coppia formata da Pietro e Valentina. Trentaquattresimo Giorno Domini Canis, Pietro III il Grande. All'inizio del tredicesimo secolo, i piani della Fratellanza Bianca sembravano compiersi inesorabilmente: e tuttavia fallirono. Cosa successe, allora? " Questa era, Dr. Siegnagel, la domanda posta il diciottesimo giorno. La risposta, che ora sarà in grado di comprendere in modo più approfondito, affermava che due cause essoteriche e una esoterica, e fondamentale, spiegavano il fallimento; sinteticamente, le cause essoteriche erano centrate su due uomini della Storia, Federico II di Germania e Filippo IV di Francia;