IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 18
solo luogo ma, dopo aver concluso il loro compito, continuavano a muoversi in direzione
Est. I popoli nativi ancora legati a primitivi concetti solari, non potevano ritornare mai più ai
loro antichi costumi: il contatto con gli Atlanti li trasformava culturalmente; il ricordo
dell'arrivo degli uomini semi divini provenienti dal mare occidentale non sarebbe stato
dimenticato per millenni e dico questo per sollevare il caso improbabile in cui alcun popolo
continentale fosse potuto rimanere indifferente dopo la loro partenza: realmente questo
non poteva succedere perché la partenza degli Atlanti non fu mai brusca ma pianificata
con attenzione, solo realizzata quando si aveva la sicurezza che, giustamente, i popoli
nativi si sarebbero incaricati di compiere una "missione" che fosse di gradimento degli Dei.
Per questo avevano lavorato pazientemente sulle menti duttili di certi membri delle caste
governanti, convincendoli nella convenienza di convertirsi nei loro rappresentanti di fronte
al popolo. Un'offerta tale sarebbe difficilmente rifiutata da chi detiene una minima
vocazione per il potere, infatti significa che, per il popolo, il potere degli Dei è stato
trasferito ad alcuni uomini privilegiati, ad alcuni dei loro speciali rappresentanti: quando il
popolo ha visto una volta il potere, e ne registra la memoria, la sua assenza posteriore
passa inavvertita se lì si trovano i rappresentanti del potere. Ed è noto che i reggenti del
potere finiscono per essere i successori del Potere. Alla partenza degli Atlanti, perciò,
sempre rimanevano i loro rappresentanti, incaricati di compiere e far compiere la missione
che "piaceva agli dei".
In che cosa consisteva quella missione, trattandosi del compromesso contratto con due
gruppi tanto differenti quanto quello degli atlanti bianchi e scuri, non poteva riferirsi se non
a due missioni essenzialmente opposte. Non descriverò qui gli obiettivi specifici di tali
missioni perché sarebbe assurdo e incomprensibile per voi. Dirò, in cambio, qualcosa sulle
forme generali con cui le missioni furono imposte ai popoli nativi. Non è difficile distinguere
queste forme e, neanche, intuire i loro significati, se si osservano i fatti con l'aiuto della
seguente coppia di principi. In primo luogo, bisogna avvertire che i gruppi di Atlanti
sbarcati nei continenti dopo lo sprofondamento di Atlantide non erano semplici
sopravvissuti di una catastrofe naturale, qualcosa come dei semplici naufraghi, ma uomini
procedenti da una guerra spaventosa e totale: lo sprofondamento di Atlantide è, per il
rigore della verità, solo una conseguenza, il finale di una tappa di sviluppo di un conflitto,
di una Guerra Essenziale che cominciò molto tempo prima, nell'Origine extraterrestre dello
Spirito umano e che ancora non si è conclusa. Quegli uomini, allora, agivano governati
dalle leggi della guerra non effettuavano nessun movimento che contraddicesse i principi
della tattica, che ponesse in pericolo la Strategia della Guerra Essenziale.
La guerra essenziale è uno scontro di Dei, un conflitto che cominciò in Cielo e poi si
estese alla Terra, coinvolgendo gli uomini al suo passaggio: nel teatro delle operazioni di
Atlantide solo si liberò una battaglia della Guerra Essenziale; e nel quadro delle forze
affrontate, i gruppi di Atlanti che ho menzionato, il bianco e l'oscuro, erano intervenuti
come pianificatori o strateghi del loro rispettivo bando. Cioè, che essi non erano stati né
comandanti né combattenti diretti nella Battaglia di Atlantide: nella guerra moderna le loro
funzioni sarebbero le proprie degli "analisti dello stato maggiore"...; Salvo che quegli
"analisti" non disponevano di computer elettronici elementari programmati con giochi di
guerra come i moderni, ma uno strumento incomparabilmente più perfetto e temibile: il
cervello umano specializzato fino all'estremo delle sue possibilità. In riepilogo, quando si
produce lo sbarco continentale, una fase della guerra essenziale è terminata: i comandanti
si sono ritirati ai loro posti di comando e i combattenti diretti, che sono sopravvissuti allo