IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 17

Jujuy. Dopo questo evento avvenne la cattura da parte dell'esercito e la storia che voi conoscete. Però tutto questo lo capirete con maggior chiarezza quando vi rivelerò, come mia eredità postuma, il Segreto familiare. Il segreto, in sintesi, consiste in questo: la famiglia ha mantenuto occulto, mentre scorrevano 14 generazioni americane, lo Strumento di un antico Mistero forse il più antico Mistero della Razza Bianca. Tale Strumento permette agli Iniziati Iperborei di conoscere l'Origine extraterrestre dello Spirito umano e acquisire la Saggezza sufficiente per ritornare all'Origine, abbandonando definitivamente il demenziale Universo della Materia e dell’Energia, delle Forme Create. Come giunse in nostro potere questo Strumento? In principio portato in America da un mio antenato Lito di Tharsis, che sbarcò in Colonia Coro nel 1534 e, pochi anni dopo, fondò il ramo tucumano della Stirpe. Però questo non risponde alla domanda in verità, per avvicinarsi alla risposta diretta, bisognerebbe tornare indietro di migliaia di anni, fino all'epoca dei Re del mio popolo, dei quali Lito di Tharsis era uno degli ultimi discendenti. Quel popolo, che abitava la penisola iberica fin da tempi immemorabili, lo chiamerò, per semplificare, "Iberico" da qui in avanti, senza che questo significhi aderire a nessuna moderna teoria antropologica o razziale: la verità è che poco si sa attualmente degli iberici perché tutto quello che a essi si riferisce, specialmente ai loro costumi e credenze, è stato sistematicamente distrutto o nascosto dai nostri nemici. Dunque, nell'Epoca in cui conviene cominciare a narrare questa storia, gli iberici si trovavano divisi in due bandi irreconciliabili, che si combattevano a morte mediante uno stato di guerra permanente e i motivi di questa ostilità non erano minori: si basavano nella pratica di due culti essenzialmente contrapposti, nell'adorazione di Dei Nemici. Perlomeno questo era quello che vedevano i membri dei popoli che combattevano attualmente. Tuttavia le cause erano più profonde e i membri della nobiltà governante, i Re e i comandanti, le conoscevano con sufficiente chiarezza. Secondo quello che si sussurrava nelle stanze più riservate delle corti, visto che si trattava di un segreto gelosamente custodito, era successo nei giorni successivi allo sprofondamento di Atlantide quando, procedenti dal mare occidentale, arrivarono ai continenti europeo e africano gruppi di sopravvissuti appartenenti a due Razze differenti: alcuni erano bianchi, somiglianti ai membri del mio popolo, gli altri avevano una pelle più scura anche se non erano completamente neri come gli africani. Questi gruppi, non molto numerosi, possedevano conoscenze incredibili, incomprensibili per i popoli continentali e poteri terribili, poteri che fino ad allora solo si concepivano come attributi degli Dei. Così, costò poco dominare i popoli che si trovavano sul loro cammino. E dico si "trovavano sul loro cammino" perché gli atlanti non si fermavano mai definitivamente in nessun luogo, ma avanzavano costantemente in direzione Est. Però tale marcia era molto lenta perché entrambi i gruppi dovevano risolvere un compito molto difficile, che richiedeva un grande sforzo e molto tempo, e, per risolvere il quale, serviva l'appoggio dei popoli nativi. In realtà, solo uno effettuava il compito più duro, infatti, dopo aver studiato ordinatamente il terreno, si dedicava a modificarlo in certi luoghi speciali mediante enormi costruzioni megalitiche: Menhir, Dolmen, Cromlechs, pozzi, montagne artificiali, caverne, ecc. Quel gruppo di "costruttori" era quello di Razza bianca e aveva preceduto nel suo avanzare il gruppo scuro. Quest'ultimo, in cambio, sembrava stare perseguendo il gruppo bianco infatti il loro muoversi era ancora più lento e il loro compito consisteva nel distruggere o alterare, mediante l'incisione di certi simboli, le costruzioni del gruppo bianco. Come dicevo, questi gruppi non si fermavano mai definitivamente in un