IL MISTERO DI BELICENA VILLCA - prima parte (ITALIANO) IL MISTERO DI BELICENA VILLCA parte 1 - (ITALIANO) | Page 15

Canuto, il cane pastore, si avvicinò correndo per festeggiare il mio arrivo, mentre facevo manovra con l'automobile e chiudevo il cancello. Mi mancavano ancora da percorrere altri duecento metri fino alla casa; feci salire Canuto sul sedile anteriore e accelerai. così da sempre; con una mano guidavo e con l'altra accarezzavo il vecchio cane durante questi duecento metri, che appartenevano solo a lui. Vidi avvicinarsi le figure de miei genitori, seduti sotto i Lapachos centenari (Lapacho = albero verdeggiante con splendidi fiori) e sentii le risate dei miei amati nipoti. Era la famiglia, una delle cose più belle che può concepire uno scapolo incallito come Me. - Buongiorno a tutti - scherzavo in italiano mentre scaricavo la valigia e cercavo i famosi dolci per i bambini. - Come vanno le vigne Papà ???? - - Meglio che mai Arturo! C'è certa uva che è la gloria di Bacco! Però - a che ci serve tutta questa abbondanza se quest'anno non avremo la vendemmia? - ¡Oh Mein Gott! Questo governo porterà tutti alla rovina! Buono papà, calma, non ti devi avvelenare il sangue. Guarda, ha portato un regalo. Gli allungai la cassetta di Angelito Vargas e, mentre la mettevo nel mangiacassette portatile, assaggiai il Mate che curava mia sorella e faceva circolare silenziosamente di mano in mano. - Tieni figlio mio, cinque giorni fa è arrivata una raccomandata per te. L'abbiamo ritirata per poi fartela arrivare, però nessuno di noi veniva a Salta così è rimasta qui. Ci devi dare il tuo indirizzo della città; qualche volta può arrivare qualcosa di urgente qui e tu non ci sarai..., - Mamma continuava a sgridarmi mentre la voce di Angelito Vargas cantava il tango "a pane e acqua". Però io già non ascoltavo niente. Assorto nel mittente della pacchetto, dove chiaramente si leggeva Belicena Villca, il mio cuore sembrava essersi fermato. Il pacchetto conteneva la cartella e dentro una busta con un'estesa lettera, talmente lunga che, si direbbe, Belicena Villca impiegò tutto il suo tempo libero, per molti mesi, per scriverla. Qui di seguito la trascrivo senza togliere né aggiungere né una virgola, desidero che il lettore condivida in tutta la sua estensione, il mistero che si apriva davanti a me nel leggere quella incredibile missiva. La busta mostrava una leggenda, scritta a mano confine calligrafia: Dott. Arturo Siegnagel PRESENTE Ruppi la busta febbrilmente e cominciai a leggere: